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Timoleone.

(o Timoleonte). Politico e generale corinzio. Liberata Corinto dalla tirannide del fratello Timofane (365 a.C.), si ritirò per vent'anni dalla vita politica, finché nel 345 a.C. fu inviato a Siracusa per aiutare i democratici, rifugiatisi a Leontini dopo il ritorno di Dionisio II, e per porre fine allo stato di anarchia che regnava in tutta la Sicilia. Sbarcato con una piccola squadra nei pressi di Tauromenio (l'odierna Taormina), sbaragliò Iceta, tiranno di Leontini, che con il pretesto di combattere Dionisio aveva occupato Siracusa (343 a.C.); poco dopo si arrese anche Dionisio, che fu cacciato dall'Ortigia (344 a.C.) e mandato a Corinto. Frattanto Iceta, avvalendosi dell'aiuto delle truppe cartaginesi, assediava i Corinzi, che con il sostegno di T. avevano occupato la rocca di Siracusa. Ricevuti nuovi rinforzi da Corinto e da varie città siciliane, T. attaccò Siracusa e se ne impadronì (343-342 a.C.); accordatosi con Iceta mosse contro i Cartaginesi che, sconfitti presso il fiume Crimiso (341 o 339 a.C.), preferirono concludere la pace ritirandosi a Ovest dell'Alico (l'odierna Platani). In seguito T. si trovò a dover nuovamente combattere quegli stessi tiranni che, poco tempo prima, si erano schierati al suo fianco contro lo straniero: Iceta di Leontini, Mamerco di Catania, Ippone di Messina e altri. Venendo a mancare l'aiuto cartaginese, questi si ritrovarono però isolati, e furono a uno a uno sconfitti, fatti prigionieri e giustiziati. T. poté quindi dedicarsi all'opera di riordinamento e di ricostruzione della città e dell'isola: riformò le leggi siracusane, istituì un'oligarchia moderata, fece venire coloni dalla Grecia per ripopolare le città dissanguate dalla guerra, affidò la direzione degli affari a un sinedrio di 600 membri e riunì le città siceliote libere in una lega sotto l'egemonia di Siracusa. Ormai vecchio e quasi cieco, nel 337 a.C. si ritirò dalla vita pubblica attiva, continuando comunque a influire su di essa con il suo indiscusso prestigio. Ammirato per le sue doti politiche e militari e per la sua integrità morale, riuscì a garantire alla Sicilia, seppure per un breve periodo, pace e prosperità. La sua figura, attraverso il profilo datone da Plutarco nelle Vite parallele, ispirò a V. Alfieri la tragedia Timoleone (1770) (400 a.C. circa - 336 a.C.).