Città
(329.111 ab.) della Romania, capoluogo del distretto di Timiş; è
situata a 90 m s/m., nella regione del Banato, al centro di una ricca pianura,
presso le sponde del canale Bega. È un centro culturale di notevole
importanza. • Econ. - Commercio dei prodotti agricoli; industrie
alimentari, tessili, chimiche, metallurgiche, elettriche e meccaniche. •
St. - Di origini molto antiche, l'antica
Temesvár appartenne al
Regno d'Ungheria; conobbe una particolare fioritura nel XIV sec. grazie alla
politica dei re angioini. Baluardo ungherese contro le invasioni ottomane, nel
1552 venne occupata dai Turchi. Riconquistata nel 1716 da Eugenio di Savoia,
divenne città regia nel 1781. Durante i moti del 1848-49 fu oggetto degli
attacchi dei rivoltosi che tentarono inutilmente di conquistarne la fortezza.
Durante la prima guerra mondiale, fu scelta come base dal generale A. von
Mackesen; la Pace del Trianon del 1920 assegnò
T. alla Romania,
mentre il resto del comitato andò alla Jugoslavia. Nel 1989
T.
divenne il punto di partenza della rivolta contro il regime di Ceausescu
(V. CEAUSESCU, NICOLAE). In seguito all'immediata
repressione scatenata per ordine della moglie del dittatore, Elena, la
città pagò un altissimo tributo in vite umane. • Arte -
Nonostante i gravi danni subiti durante le varie guerre, la città
conserva monumenti di notevole valore tra cui il duomo cattolico (1736-54), il
palazzo del municipio, il palazzo della prefettura, il duomo serbo (1745) e il
castello fatto erigere da re Carlo Roberto e ristrutturato nel XIV sec. da G.
Hunyadi, oggi sede di un museo.