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Timgàd.

Centro (10.000 ab.) dell'Algeria, nel dipartimento di Batha; è situato sul versante settentrionale del Monte Aurès, a 1.072 m s/m. • St. - È l'antico centro agricolo di Thamugadi, in Numidia, che Traiano trasformò nel 100 in colonia militare con il nome di Colonia Ulpia Marciana Traiana Thamugadi. Prospera, soprattutto in età severiana, decadde successivamente a causa delle lotte religiose e delle razzie delle tribù del deserto. • Archeol. - Il nucleo originario di T., eretto dalla terza legione Augusta e dal legato L. Munazio Gallo, era costituito da un castrum cinto di mura, presto superate dall'espansione progressiva della città, nelle quali si aprivano quattro porte, una delle quali fu trasformata in un arco monumentale in onore di Settimio Severo. All'interno delle mura la città presentava un impianto regolare a scacchiera; all'incrocio del cardine con il decumano c'era il foro porticato, di forma quadrangolare, sui portici del quale si affacciavano la basilica, alcune botteghe, la curia con pronao a colonne e, dinanzi al tempio della Vittoria, la tribuna dei rostri. Dietro al foro si ergeva il teatro, di cui è rimasta parte della scena e della decorazione architettonica. Lungo il decumano massimo c'erano la biblioteca e il mercato; fuori dalle mura si trovava un altro mercato, più grande. Fuori dalla cinta originaria, nella parte occidentale della città, sorgeva su un alto podio con colonnato corinzio e ampia scalinata d'accesso il Capitolium, esastilo. Le porte urbiche risultavano inglobate nell'area cittadina. La principale è situata a occidente, verso Lambèse, ed è formata da un arco a tre fornici, con quello centrale sovrastante i due laterali; in ogni fronte ci sono quattro colonne sporgenti, nicchie e timpani che generano forti effetti di chiaroscuro. L'intero complesso costituisce l'arco di Traiano (II sec.). La porta settentrionale o di Cirta è a un solo fornice. I quartieri sorti fuori dal castrum presentano un impianto irregolare e comprendono, oltre al già menzionato mercato, edifici termali di varie forme e dimensioni, un tempio creduto del genio della colonia, ambienti industriali e numerose abitazioni, le più importanti delle quali ricordano quelle di tipo pompeiano, con cortile scoperto e molti mosaici. Le costruzioni sono tutte in calcare bianco e mattoni. Fuori dalla città è stato individuato un complesso di tre santuari (i primi due dedicati rispettivamente alla dea patria e a Serapide, il terzo a una divinità non identificata), con una piscina del periodo antoniano e severiano. Due chiese cristiane, entrambe a tre navate, sorgono rispettivamente all'angolo Nord-Ovest del castrum e a Ovest del Capitolium. È stata inoltre scoperta la dimora del vescovo Ottato (388-398), insieme a un complesso donatista. Si sono conservate due necropoli: una risale al II sec. e si trova a Ovest della città; l'altra, vastissima, è del periodo cristiano ed è situata a Sud. In epoca bizantina Solòmon fece edificare (539), a Sud della città, una fortezza con caserma e cappella.