Uomo politico ateniese. Figlio di Arizelo, prese
più volte parte all'amministrazione di Atene. Fu collaboratore di
Demostene nella politica antimacedonica. Avendo accusato Eschine di violazione
dei propri doveri nelle trattative con Filippo al quale era stato inviato come
ambasciatore, fu dallo stesso Eschine accusato di immoralità e di
sperpero delle sostanze paterne e per questo subì l'atimia. Si dice che
si sia ucciso prima di conoscere il responso dei giudici (Atene IV sec.
a.C.).