Dell'antica popolazione dei Teutoni; relativo
ai Teutoni. ║ Per estens. - Delle popolazioni germaniche e dei Tedeschi
odierni, soprattutto quando si vuole sottolinearne alcune caratteristiche
fisiche, intellettuali, spirituali, ecc., considerate peculiari e tradizionali:
una disciplina t. ║ In senso spregiativo o scherzoso, lo stesso che
tedesco:
una bionda t. • Arald. -
Croce t.: croce patente a
linee curve, con le estremità leggermente incavate e il braccio inferiore
più lungo e allargato degli altri; costituiva l'insegna dell'Ordine
t.
• St. -
Ordine t.: ordine monastico-cavalleresco sorto in
Terrasanta in occasione della terza crociata. Si diffuse nel bacino del
Mediterraneo e nell'Europa orientale, arrivando a costituire uno Stato omonimo
sul Baltico, che sopravvisse fino al XVI sec. Le origini dell'Ordine
t.
risalgono a una confraternita di San Giovanni d'Acri, fondata da alcuni
mercanti di Lubecca e di Brema (1190) allo scopo di assistere i crociati. Nel
1198 l'originaria confraternita fu trasformata, con approvazione della Santa
Sede (1199), in ordine cavalleresco, il terzo in successione cronologica dopo
quelli dei Templari e dei Gerosolimitani. Derivate da questi ultimi la propria
struttura politico-amministrativa e la propria regola, il nuovo ordine
reclutò tra la nobiltà (dapprima solo tedesca, poi anche di altre
Nazioni) i propri membri, esigendo da ciascuno di loro l'emissione dei tre voti
monastici ordinari, e si articolò in quattro categorie: cavalieri, preti,
sergenti e confratelli. Tra questi, i combattenti erano i cavalieri, che avevano
come divisa un mantello bianco con croce nera orlata di bianco, e i sergenti,
che indossavano un mantello scuro. L'ordine era inoltre retto da un capitolo
generale, a capo del quale stava il gran maestro, ed era territorialmente
organizzato in regioni, a loro volta articolate in province e poi in case. Sotto
il primo gran maestro Enrico Waldbott di Bassenheim (1195-1200) e i suoi
successori l'ordine si espanse rapidamente in Terrasanta e nel Mediterraneo,
acquistando terre in Palestina, Grecia, Germania e Italia, e stabilendovi varie
colonie (Puglia, Sicilia, Spagna, Impero bizantino, Armenia). D'altro canto,
l'ostilità degli altri due ordini militari così come il fallimento
della politica espansionistica in Ungheria indussero l'ordine a intervenire
contro le popolazioni baltiche della Prussia. Qui i cavalieri
t., guidati
dal gran maestro Hermann von Salza (1211-39), presero parte alla crociata contro
i pagani e favorirono la spinta germanica verso Oriente; inviato dal duca
polacco Corrado di Masovia a reprimere le rivolte dei pagani di Prussia (1225),
Hermann von Salza si fece consegnare le terre di Chełmno (Kulmerland) e di
Michałów (1226), mentre con la bolla d'oro di Rimini rilasciata
dall'imperatore Federico II (1226) ottenne diritti sovrani sulle conquiste
future e il titolo di principe dell'Impero (che da allora si legò alla
carica di gran maestro). Da questo momento l'ordine, pur senza abbandonare il
Mediterraneo (residenza del gran maestro fu dapprima Acri, poi dal 1291
Venezia), procedette alla conquista della Prussia, che fu completata nel corso
di un cinquantennio. Reclutati cavalieri in tutta Europa in nome della crociata
permanente proclamata nel 1234, annientò i pagani e restaurò le
città, che in breve tempo si popolarono di coloni tedeschi (Toruń,
1231; Kulm, 1233; Marienwerder, 1233; Elbing, 1237; Königsberg, 1255).
Avendo incorporato (1237) i resti dei Portaspada e, con essi, i loro
possedimenti di Livonia, Curlandia e Semgalia, cercò quindi di collegare
questi ultimi alla Prussia assoggettando i Lituani; d'altro canto la
vitalità del giovane Stato pagano di Lituania pose per la prima volta un
freno all'espansione dei cavalieri
t., che preferirono assicurarsi un
contatto con l'Impero togliendo alla Polonia la Pomerelia con la città di
Danzica (1308). L'espansione tedesca verso Est fu definitivamente bloccata dagli
eserciti russi (alleati a Svedesi e Lituani) che, sotto la guida del principe di
Novgorod Aleksandr Nevskij, inflissero all'ordine una pesante sconfitta sui
ghiacci del Lago di Peipus (1242). Verso la fine del XIV sec. i cavalieri
t.
avevano stabilito la propria sovranità su Estonia, Livonia,
Curlandia, Samogizia, Prussia, Pomerania e Nuova Marca. I territori conquistati
subirono un intenso processo di colonizzazione e germanizzazione, che prevedeva
la fondazione di nuove città, opere di dissodamento e prosciugamento
delle paludi, e l'insediamento di contadini, borghesi e nobili tedeschi accanto
alle popolazioni autoctone asservite o decimate. L'ordine giunse così a
creare un prospero e potente Stato sovrano, costituito da una ventina di
province dipendenti da un'amministrazione che aveva sede presso la corte del
gran maestro a Marienburg; oltre ai dignitari tradizionali furono istituiti un
Landmeister e un
Deutschmeister, ai quali furono affidati,
rispettivamente, i possedimenti di Livonia e quelli tedeschi. Massima potenza
dell'Europa settentrionale, l'ordine prese le parti dell'Hansa contro la Svezia
e la Danimarca, annientò i pirati che infestavano le acque del Baltico e
inglobò i territori danesi dell'Estonia (1346). L'annessione della
Pomerelia scatenò comunque la violenta reazione della Polonia (alleatasi
con la Lituania, convertita al Cristianesimo nel 1386) che, vedendosi privata di
qualsiasi accesso al mare, entrò in conflitto con l'ordine; il potere di
quest'ultimo, nel frattempo, cominciò a indebolirsi sia per il
rilassamento della disciplina e dei costumi, sia per i disordini interni causati
dalle pretese della borghesia e della nobiltà, sempre più
insofferenti all'autorità del gran maestro. La fortuna dell'ordine si
avviò così al declino. Nel 1410 fu sconfitto nei pressi di
Tannenberg dagli eserciti dello Stato polacco-lituano guidati da Ladislao I, con
il quale stipulò il primo Trattato di Toruń (1411); subì
quindi un'ulteriore disfatta a opera della Polonia e della lega prussiana,
costituita nel 1440 dalle città e dalla nobiltà prussiane, nella
guerra dei Tredici anni (1454-66). Il secondo Trattato di Toruń
decretò la fine della potenza dell'ordine, che fu costretto a cedere alla
Polonia la Pomerelia e la Varmia con le città di Danzica, Elbing e
Marienburg, conservando solo la Prussia orientale come feudo della Polonia.
L'ultimo gran maestro fu Alberto di Brandeburgo-Ansbach (1511-25), che accolse
la Riforma e fu riconosciuto duca ereditario di Prussia da Sigismondo Augusto di
Polonia (Trattato di Cracovia, 1525). Tuttavia, dal momento che la
secolarizzazione attuata da Alberto non fu riconosciuta né
dall'imperatore né dal papa, la Prussia passò agli Hohenzollern, e
lo Stato
t. finì. Ridotto alla sua originaria attività
ospedaliera, l'ordine continuò a vivere nei suoi antichi possedimenti,
disseminati in Germania, in Austria e nei Paesi Bassi; soppresso da Napoleone
(1809) e ricostituito in Austria da Francesco I (1834), sopravvisse alla
Monarchia asburgica. Osteggiato dal Nazionalsocialismo (nonostante la ripresa,
da parte di quest'ultimo, del mito del medioevale ordine militare della Nazione
tedesca), fu ricostituito ancora una volta nel 1945, in Germania e in
Austria.