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Tetrarchìa.

Nell'antichità greca e romana, ciascuno dei quattro distretti (Tessaliotide, Estieotide, Pelasgiotide e Ftiotide) che formavano la lega tessalica. Governati da tetrarchi, in origine erano probabilmente Stati differenti con organizzazione tribale; iniziarono a perdere importanza dopo la loro unificazione, con lo sviluppo delle città. ║ In riferimento all'età ellenistica, ciascuna delle quattro ripartizioni in cui era divisa ognuna delle tre popolazioni celtiche (Galati) stanziatesi in Asia Minore. ║ Nell'Oriente ellenistico e romano, la regione, non necessariamente equivalente alla quarta parte di un tutto, posta sotto il governo di un tetrarca (per esempio la Galilea). ║ Con il significato di governo di quattro, il sistema di governo introdotto da Diocleziano, basato sulla spartizione dell'autorità imperiale tra quattro imperatori. La t. fu istituita da Diocleziano con il duplice intento di evitare le lotte per la successione e di rendere più efficienti l'amministrazione e la difesa dell'Impero, alle quali ormai neanche i due Augusti già esistenti (lui stesso e Massimiano) riuscivano a provvedere. Accanto e in posizione subalterna a questi ultimi istituì quindi due Cesari, adottando egli stesso Galerio e facendo adottare a Massimiano Costanzo Cloro. L'Impero, pur conservando la sua unità politica, fu suddiviso in quattro parti (a loro volta ripartite in diocesi), ciascuna delle quali fu posta sotto il controllo amministrativo di uno dei sovrani. In particolare, Diocleziano ebbe l'Oriente e l'Egitto, Massimiano l'Italia e l'Africa, Galerio l'Illirico e Costanzo la Gallia, la Britannia e la Spagna. Il potere supremo restava nelle mani di Diocleziano, ma le leggi venivano emanate a nome di tutti e quattro i principi, e i provvedimenti presi da ciascuno di essi, così come le vittorie conseguite, venivano considerati comuni. Ciascun sovrano, inoltre, stabilì la propria capitale nella città che meglio gli permetteva di controllare la situazione militare del territorio assegnatogli: Costanzo a Treviri, Massimiano a Milano, Galerio a Sirmio, Diocleziano a Nicomedia. La successione doveva svolgersi automaticamente per morte o abdicazione di uno dei due Augusti, cui subentrava il suo Cesare, il quale doveva provvedere alla creazione di un nuovo Cesare. Tuttavia, solo Diocleziano riuscì a mantenere il precario e difficile equilibrio di cui necessitava la t.: dopo la sua abdicazione, infatti, il sistema di governo da lui creato si frantumò in pochi anni sotto l'urto delle gelosie e delle ambizioni personali. ║ Denominazione attuale, sebbene di uso non comune, del potere, quando esso è esercitato da quattro persone o da quattro parti.