Poema in lingua volgare di G. Boccaccio. Consta
di 12 libri in ottava rima e fu scritto tra il 1339 e il 1340 verso la fine del
soggiorno napoletano di Boccaccio. Come dice la lettera che lo precede, fu
composto per esaudire un desiderio di Fiammetta. Ambientato all'epoca delle
guerre condotte da Teseo contro le Amazzoni e contro i Tebani, vi si narra la
vicenda amorosa di Arcita e Palemone, fatti prigionieri da Teseo, che si
invaghiscono di Emilia, cognata di Teseo. I due si contendono la mano della
donna che, secondo il volere di Teseo, andrà in sposa a chi
ucciderà il rivale in duello.