Ceramica a corpo bianco composta da impasto
fine, denso e sonoro sul quale è applicata una vetrina trasparente a base
di borosilicati, piombiferi e no. Si distingue in
t. tenera, con punto di
cottura a 1.000 °C, e
t. forte, avente temperatura di cottura di
1.250 °C. ║ Al plurale, insieme di oggetti, soprattutto vasellame,
realizzati in
t. • Encicl. - La
t. venne introdotta da
ceramisti inglesi della contea di Stafford già intorno alla metà
del XVIII sec. Con J. Wedgwood vennero apportate migliorie di carattere
tecnico-artistico che favorirono la diffusione della
t. in Europa. In
Italia trovò particolare applicazione la
t. tenera, fabbricata a
Nove di Bassano, Faenza, Torino, Lodi, Bologna e Pordenone.