Città (52.753 ab.) della Repubblica Ceca, nella
Boemia settentrionale; è situata nella provincia di
Severočeský, a Ovest di Ustí nad Labem, in un solco a 230 m
s/m., sul versante Sud dei Monti Metalliferi. Dal 1914 al 1945 si chiamò
Teplice-Šanov. • Econ. - Principale e più antico centro
termale boemo, per la presenza di sorgenti idrominerali radioattive legate ai
fenomeni vulcanici della regione,
T. costituisce, insieme al vicino
centro di Šanov, un importante agglomerato urbano; assai sviluppata
l'attività industriale, con impianti meccanici, chimici, tessili e per la
lavorazione del vetro, delle porcellane, dei laterizi e della carta. Giacimenti
di lignite. • St. - Le prime testimonianze della città risalgono al
XII sec. Di proprietà del conte V. Kinsky nel corso del XVII sec., nel
1634 Ferdinando II la cedette al conte J. Aldringen; quindi, per matrimonio,
andò ai Clary-Aldringen. Divenuta quartier generale degli Alleati durante
le guerre napoleoniche, il 9 settembre 1813 vi fu stipulato un trattato contro
Napoleone, sulla base del quale l'Austria, la Prussia e la Russia si impegnavano
a non concludere pace separatamente, a ristabilire le frontiere austriache e
prussiane del 1805, a sciogliere la Confederazione del Reno e a ricostituire gli
Stati tedeschi indipendenti ad essa preesistenti, e a restituire il trono ai
Borboni di Spagna e di Napoli. Il 30 e il 31 luglio 1819 a
T. si tenne
l'incontro tra il re di Prussia Federico Guglielmo III e Metternich; fu proprio
in tale occasione che quest'ultimo propose le misure repressive in seguito
ratificate nei decreti di Carlsbad.