Filos. - Nel pensiero leibniziano, termine che
indica la soluzione del complesso problema della giustizia di Dio e della
provvidenza, dando una spiegazione dell'antitesi fra l'esistenza di un Dio buono
e la presenza del male nel mondo. Il termine fu introdotto da G.W. Leibniz nei
suoi
Saggi di teodicea (1710), ma del problema del libero arbitrio umano
e della giustificazione di Dio rispetto alla presenza del male si erano
già occupati molti filosofi, fin dai tempi più antichi:
Aristotele, ad esempio, aveva teorizzato la presenza di un Dio indifferente agli
eventi umani, mentre gli stoici avevano negato l'esistenza del male; il
Cristianesimo, al quale si avvicina in linea di massima la soluzione prospettata
da Leibniz, concilia male e bontà divina affermando che Dio non
può impedire il peccato per non cancellare il libero arbitrio dell'uomo,
ma può proibirlo. Dopo Leibniz il termine
t. ebbe una vasta
diffusione e spesso fu utilizzato come sinonimo di
teologia naturale.