Oratore politico ed esegeta greco. Stabilitosi
alla corte di Costantinopoli (337), fu nominato da Costanzo senatore (355) e
quindi proconsole (358); nel 384, sotto il Regno di Teodosio, ottenne la
prefettura della città e fu scelto come precettore del figlio
dell'imperatore Arcadio. Di
T. sono giunte a noi alcune parafrasi alle
opere aristoteliche (quelle agli
Analytica posteriora, alla
Physica, al
De coelo, al
De anima e al XII libro della
Metaphysica) e 34 orazioni dalle quali si evince la sua osservanza
all'indirizzo e al metodo di Dione di Prusa. Sono invece andati totalmente
perduti i commentari a opere di Platone e di Aristotele (in Paflagonia 317-388
circa).