Studio della tecnica e delle sue
applicazioni. Il termine viene spesso usato impropriamente come sinonimo di
tecnica (V.), mentre esso si riferisce
all'ottimizzazione delle procedure e tecniche diverse impiegate in un dato
settore, e delle conoscenze scientifiche più avanzate. In particolare,
l'applicazione, in genere computerizzata, delle tecniche più progredite
in un dato settore prende il nome di
alta t., espressione che traduce
l'inglese
high technology, spesso abbreviato in
high-tech. ║
In antropologia culturale, l'insieme delle attività materiali sviluppate
da una data cultura ai fini dell'insediamento e del sostentamento. ║
Scienza che si occupa dei processi e degli strumenti mediante i quali le materie
prime vengono trasformate in prodotti finiti. • Encicl. - La
t.
venne introdotta nelle attività produttive in modo sistematico con la
nascita dell'industria, a partire dalla metà del Settecento. Con la
nascita delle prime scuole tecniche in Francia, in particolare con la fondazione
dell'Ecole Politechnique a Parigi, nel 1794, l'apprendimento delle tecniche
proprie di una data professione passò dall'apprendistato e
dall'esperienza, caratteristici dell'attività artigiana, allo studio di
conoscenze sistematiche e finalizzate. I moderni sistemi di produzione sono
infatti il risultato di un'evoluzione in corso da oltre due secoli,
caratterizzata dalla combinazione di progressi scientifici, tecnologici e
organizzativi: ricordiamo, in particolare, l'invenzione della macchina a vapore
(1776) con il parallelo sviluppo delle
t. dell'acciaio, l'introduzione
del tornio nella prima metà dell'Ottocento e, nella seconda metà
del secolo, l'introduzione dei primi elementi di controllo automatico, cui
fecero seguito, all'inizio del Novecento, i primi esperimenti di collegamento
automatico o semiautomatico tra lavorazioni diverse; sempre in quegli anni, il
passaggio dall'energia del vapore a quella elettrica determinò una grande
trasformazione tecnologica; i più recenti sviluppi sono legati
all'introduzione dei microprocessori, su cui si basano le macchine a controllo
numerico, dei robot industriali e degli ultimi sistemi produttivi integrati
flessibili, che richiedono l'uso di
t. di gestione sempre più
sofisticate, quali quelle basate sulla simulazione. • Econ. - Una nuova
t. assume, in generale, rilevanza economica quando comporta un maggior
profitto sia per i produttori sia per gli utilizzatori: tanto maggiore è
la rilevanza economica acquisita da una nuova
t., tanto maggiore è
il suo impatto sull'ambiente economico. La teoria economica affronta il tema
della
t. analizzando gli effetti sul lungo periodo dovuti
all'introduzione di nuovi prodotti o metodi di produzione: nell'impostazione
neoclassica, i dati e le conoscenze tecnologiche vengono rappresentati dalla
funzione di produzione, e la
t. risulta un fattore esterno all'economia,
i cui risultati sono immediatamente utilizzabili. Tale impostazione, adottata
per chiarire gli effetti economici dello sviluppo tecnico, presenta lo
svantaggio di non evidenziare i complessi rapporti tra i processi di sviluppo e
di assorbimento delle nuove
t. da parte dell'ambiente economico, e
l'ambiente economico e culturale stesso. A tale impostazione si contrappone
quella dovuta a J.A. Schumpeter che, nel 1943, propose una visione completamente
diversa del rapporto tra
t. ed economia: il progresso tecnologico
è parte integrante del sistema economico, interpretato come sistema di
difesa dalla concorrenza per le grandi
corporation, che si impegnano in
attività di ricerca e di sviluppo proprio per mantenere la propria
posizione nel mercato. Le teorie schumpeteriane hanno introdotto nuovi ambiti di
ricerca, tra i quali hanno assunto rilievo quello dei rapporti tra innovazione
tecnologica e struttura di mercato e quello dell'innovazione tecnologica come
elemento determinante del comportamento strategico delle imprese. In
particolare, citiamo l'impostazione
evolutiva, secondo la quale l'impresa
opera all'interno di un cosiddetto
paradigma tecnologico, costituito da
un insieme di principi scientifici, tecnologici e conoscitivi propri di un dato
periodo; in questo contesto, il paradigma indica un processo di scelta economica
fra tutte le possibili combinazioni di innovazioni tecnicamente possibili; la
nascita di un nuovo paradigma è stimolata dalla percezione dei limiti
posti da quello esistente, e implica un salto di produttività potenziale
dapprima solo in pochi settori d'avanguardia, mentre comporta, più in
generale, una crisi strutturale d'adattamento. Il nuovo paradigma indotto dalla
t. dell'informazione e della comunicazione soddisfa tutti i requisiti di
una rivoluzione economica secondo l'impostazione schumpeteriana, con effetti che
coinvolgono anche l'organizzazione e la struttura stessa delle imprese. •
Pedag. -
T. educative: studio delle metodologie proprie del processo
educativo. Le
t. educative possono essere schematicamente suddivise
secondo due impostazioni contrapposte: la prima privilegia gli aspetti
metodologici sui quali si basa l'analisi dell'intero processo educativo e la sua
progettazione, portando a una netta separazione tra la progettazione stessa e
l'attuazione concreta dell'insegnamento, affidati a soggetti distinti
appositamente specializzati, mentre la seconda evidenzia l'utilizzo di mezzi,
strumenti e procedure utili a supportare un dato momento dell'attività
educativa, nell'ambito di una programmazione didattica di cui l'insegnante sia
direttamente responsabile. Mentre la prima impostazione trova molte opposizioni
di natura pedagogica, la seconda si è largamente diffusa grazie anche
all'introduzione di nuovi supporti all'insegnamento, quali i libri programmati,
gli audiovisivi, i laboratori linguistici, gli elaboratori elettronici e i
più recenti ipertesti, veri e propri sistemi integrati che consentono di
costruire percorsi didattici preferenziali nell'ambito di una rete
informativa.