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Taškent.

Capitale (2.107.000 ab.) dell'Uzbekistan e capoluogo della provincia omonima (15.600 kmq; 4.357.000 ab.); è situata presso una fertile oasi bagnata dal Keles e dal Čirčik, affluenti del Syr Dar'ja. • Econ. - L'economia è sostanzialmente agricola (frutta e cotone) e sostenuta dalla produzione di stabilimenti meccanici, chimici, elettrotecnici, tessili, alimentari. T., posta al centro delle vie di comunicazione dell'Asia centrale, è sede universitaria e dell'Accademia di scienze dell'Uzbekistan; possiede inoltre un osservatorio astronomico, una biblioteca statale e diversi musei, tra cui spicca quello di Belle Arti. • St. - Conosciuta già nel VII sec. a.C., la città venne controllata dagli Arabi nei secc. VIII-XI e successivamente dai Turchi della Corasmia, mentre nel 1220 fu conquistata dai Mongoli. Il dominio di T. passò dal XIV sec. a diverse popolazioni: prima ai Tartari di Tamerlano (1361), nel 1503 agli Uzbeki e ai Kirghisi, nel 1733 ai Calmucchi cui successero altri popoli orientali sino al 1865, anno dell'occupazione russa della regione. Alla fine dell'Ottocento il centro si sviluppò notevolmente secondo un piano regolatore, ripreso e rinnovato negli anni che seguirono i terremoti degli anni Sessanta. Dopo la Rivoluzione del 1917 la città divenne capitale del Turkestan (1918-24) e successivamente (1930) dell'Uzbekistan. • Arte - Nella città vecchia si conservano interessanti monumenti artistici, quali il mausoleo Kaffal' Šaši del XV sec. e la madrasa Kukel'daš del XVI sec.