Apologeta cristiano. Nato in Siria ed educato su
modelli scolastici ellenistici, compì lunghi viaggi che lo iniziarono ai
culti pagani. Divenuto discepolo di Giustino a Roma,
T. si
convertì al Cristianesimo che venne tuttavia interpretato, in antitesi
con lo stesso maestro, come rifiuto del mondo pagano e rinnegamento della
cultura classica. Secondo tale visione
T. tracciò il
Discorso
ai Greci, accusa feroce e spesso ingiusta nei confronti della cultura
classica, tacciata di immoralità, plagio e incoerenza, cui l'autore
contrappose i dogmi cosmologici del pensiero cristiano: la dottrina sul
Logos
preesistente e rivelato nell'atto della creazione, angelologia, demonologia,
cui
T. aggiunge l'esaltazione dei costumi cristiani e la confutazione
delle accuse lanciate contro questi. Nel
Discorso T. rivelò i
primi germi del distacco dall'ortodossia da cui si allontanò
definitivamente con la morte di Giustino e con il proprio ritorno in Oriente,
nella città siriana di Antiochia. Qui
T. divenne capo di una setta
eretica, l'Encratismo, caratterizzata da un estremo rigore morale, spinto fino
alla negazione del matrimonio e all'uso del vino nella celebrazione eucaristica.
Il tentativo di comporre un solo testo evangelico condusse
T. alla
stesura del
Diatessàron, opera scritta in siriaco che ebbe ampia
diffusione (Siria II sec.).