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Tarì.

Moneta d'oro di origine araba. Coniata in Sicilia dai califfi fatimiti e aghlabiti nell'XI sec., aveva un valore pari a un quarto del dinar d'oro arabo e pertanto era detta quartiglio (V.). I principi normanni di Amalfi e Salerno vi apportarono delle modifiche (lettere latine, una croce, ecc.), mentre i re aragonesi introdussero i t. d'argento, del valore di due carlini, di modo che, in seguito, anche il doppio carlino del Regno di Napoli venne chiamato t. ║ Nell'Ordine di Malta, moneta divisionale, suddivisa in 20 grani.