Chim. - Dell'acido, delle sostanze ad esso
associate (come l'anidride
t.) e di alcuni processi chimici (come la
fermentazione
t.). ║
Acido t.: idrossiacido bicarbossilico
di formula generale HOOCCHOHCHOHCOOH, contenuto nelle fecce del vino. Avendo due
atomi equivalenti di carbonio chirale, è presente in una forma destrogira
(
acido d-t.), una forma levogira (
acido l-t.) e una mesoforma
(
acido mesotartarico), quest'ultima inattiva quando sottoposta a un
fascio di luce polarizzata. La prima, che è decisamente la forma
più diffusa, si trova nell'uva, in molti frutti e rappresenta l'acido
t. presente in commercio. Si ricava con metodi biologici, chimici o
chimico-fisici, dalla miscela racema (una combinazione equimolecolare delle due
forme stereoisomere destrogira e levogira) o dal tartrato del vino presente
nelle botti e nelle fecce sotto forma di tartrato acido di potassio. Questo,
riscaldato in autoclave, viene addizionato con calce per ottenere il tartrato di
calcio, poi sospeso in acqua e acido solforico al 70% in modo da far precipitare
il solfato di calcio (che viene allontanato per filtrazione); il liquido che si
ottiene viene filtrato e quindi sottoposto a evaporazione e il materiale grezzo
ottenuto viene solubilizzato, depurato e quindi sottoposto a una nuova
evaporazione. I grossi cristalli prismatici e incolori che così si
ottengono sono molto solubili in acqua e in alcool e fondono a 168 °C.
Riscaldandolo sotto pressione con acqua forma una miscela racema mentre per
riscaldamento a secco si decompone formando acido piruvico. Avendo inoltre due
carbossili, può formare sali neutri e sali acidi e due serie di esteri.
L'acido
t. levogiro, più raro del precedente, è stato
ritrovato nei frutti e nelle foglie di
Bauhinia reticulata, una pianta
originaria del Mali. Presenta proprietà analoghe a quelle della forma
destrogira e si può ottenere dalla miscela racema. La mesoforma
dell'acido non è presente in natura ma si ricava per riscaldamento con
acqua, alcali o acidi dell'isomero destrogiro. L'acido
t. trova impiego
nella preparazione delle bevande gassate, nella produzione di polveri
effervescenti, come mordente nell'industria tessile, nella preparazione di
sostanze utilizzate per lucidare metalli, in galvanoplastica. Viene aggiunto ai
vini, secondo quanto previsto dalla legge, per aumentarne l'acidità fissa
e conferire loro maggior freschezza. Nell'industria chimica, infine, viene
impiegato per preparare esteri e sali.