Nome d'arte di
Tancredi Parmeggiani. Pittore
italiano. Compiuti gli studi al liceo artistico e all'accademia di Venezia, nel
1950 fu tra gli espositori alla prima mostra di arte astratta italiana.
Particolarmente attratto e influenzato dalle opere dell'avanguardia statunitense
presenti nella Collezione Guggenheim di Venezia, dove peraltro lavorò,
riuscì a esprimere nei suoi quadri una libertà di linguaggio che,
a partire dagli anni Sessanta (dopo la scoperta della poetica di E. Munch),
divenne tragica e drammatica violenza. Il disagio presente nelle sue opere
espresse il suo personale malessere esistenziale, che lo portò al
suicidio. Tra le sue opere ricordiamo:
Primavera (1952);
Composizione (1956);
Tredici facezie (1961); i dipinti della serie
Matti (Feltre, Belluno 1927 - Roma 1964).