Città (1.000 ab.) della Grecia, nel nomo di
Beozia; è situata sulla riva sinistra del fiume Asopo, a circa 18 km da
Tebe. • St. - Da sempre rivale della vicina Tebe,
T. raggiunse
grande splendore e potenza subito dopo la fine delle guerre persiane. Nel 457
a.C. gli Ateniesi, alleati di Argivi e Tessali, vennero sconfitti dagli Spartani
e dai loro alleati alla cui testa stava il reggente Nicomede. Durante le guerre
macedoniche, le sorti della città furono legate a quelle della lega
beotica della quale faceva parte. Nel 145 a.C. venne sottomessa a Roma. •
Archeol. - I resti dell'antica città di
T. sono stati identificati
presso il Monte Kerukios. Tra di essi citiamo la cinta muraria e numerosi templi
(a Ermete, Dionisio, Afrodite e Demetra). La necropoli è composta di
circa 8.000 tombe (ne fa parte anche quella della poetessa tanagrina Corinna),
nelle quali sono state rinvenute suppellettili di vario genere, tra le quali
notevole importanza hanno le statuette fittili note come
figurine di T. o
tanagrine. Prodotte sia in Beozia sia in Attica, erano caratterizzate da
colorito rosa indicante la carnagione, colorazione più o meno sgargiante
delle vesti e doratura dei gioielli. I soggetti raffigurati variarono con le
epoche di produzione: alle dee e sacerdotesse rappresentate in età
arcaica si aggiunsero sileni, pastori e fanciulle acconciate alla maniera
beotica o egizia, e ancora, nel IV sec. a.C., danzatrici in pose leggiadre.
Diffuse negli ambienti popolari dell'area mediterranea, il loro uso
iniziò a diminuire intorno al III sec. a.C.