Filosofo greco. Attivo intorno al 590 a.C. a Mileto,
all'epoca importante e potente centro della Ionia, appartenne al ceto emergente
dei mercanti e degli uomini d'affari con rilevanti interessi politici. Scarse e
incerte sono le notizie intorno alla sua vita; numerosi sono per contro gli
aneddoti sul suo conto trasmessi dalle fonti, dai quali si può dedurre
che fu un individuo pratico, interessato sia alla politica (sarebbe stato
promotore di una federazione che raccogliesse tutti gli Ioni), sia alla tecnica,
sia alle ricerche in ambito astronomico (avrebbe infatti previsto un'eclissi
solare) e meteorologico (come appare, per esempio, dal racconto secondo cui
avrebbe realizzato ingenti guadagni prevedendo, grazie ai suoi studi, un ottimo
raccolto di olive). La tradizione lo considerò il caposcuola dei
pensatori ionici e lo annoverò fra i leggendari Sette Sapienti; secondo
Erodoto,
T. sarebbe stato un grande viaggiatore e avrebbe rielaborato in
modo organico notizie e conoscenze acquisite dal contatto con il mondo
orientale. Da parte sua, Aristotele lo definisce "fisiologo"
(osservatore dei fenomeni naturali) e il più antico dei filosofi
propriamente detti, in quanto per primo avrebbe cercato di trovare il principio
primigenio di tutte le cose, individuandolo nell'acqua, intesa non tanto come
elemento materiale, quanto piuttosto come simbolo dell'unità originaria
da cui deriva ogni cosa. Secondo altre fonti,
T. avrebbe sostenuto che
tutte le cose scorrono in un flusso continuo, come vuole la natura dell'acqua,
loro elemento originario; considerava l'acqua qualcosa di vivente (qualificando
come vivo tutto ciò che è principio di movimento) e credeva che
l'universo fosse animato. Pertanto v'è chi ritiene che
T. avesse
già enunciato, sia pure in forma del tutto embrionale, la dottrina
evoluzionistica secondo cui tutte le cose dell'universo tendono a passare
dall'omogeneo all'eterogeneo, dal semplice al complesso, secondo un incessante
processo. Già gli antichi discordavano sulla sua produzione letteraria:
per alcuni non avrebbe lasciato alcuno scritto, per altri due opere dal titolo
Sul solstizio e
Sull'equinozio. Noti alla tradizione sono anche i
suoi interessi per la matematica: oltre al celebre teorema che porta il suo
nome, gli si attribuirono, senza un vero fondamento, numerose altre scoperte di
geometria, fra cui la costruzione di un triangolo dati due angoli e un lato
(624-546 a.C. circa). • Mat. -
Teorema di T.: un fascio di rette
parallele intersecato da due (o più) trasversali determina su queste
segmenti proporzionali fra di loro.