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Talassemìa.

Patol. - Denominazione data a un gruppo di anemie emolitiche ereditarie causate da gravi malformazioni strutturali dell'emoglobina. La t., diffusa soprattutto tra individui originari dei Paesi del bacino mediterraneo e di varie regioni subtropicali e tropicali, rientra tra le malattie maggiormente studiate a livello genetico-molecolare: essa può assumere due forme, che differiscono fra loro sia per gravità sia per sintomatologia. La t. maggiore o morbo di Th.B. Cooley o anemia mediterranea è la forma più grave e può avere un'evoluzione letale. Si manifesta clinicamente a sei-nove mesi di vita con pallore, febbre, astenia, ritardo dello sviluppo corporeo, epatosplenomegalia, incremento della componente spugnosa nelle ossa. È diffusa nel bacino mediterraneo (Italia e Grecia). La t. minore è clinicamente asintomatica e compatibile con il benessere fisico e psichico. È una forma frequente e benigna a prognosi favorevole. Alla base di entrambi i tipi di t. stanno particolari alterazioni della proteina globulare del sangue, l'emoglobina (V.). Quest'ultima è caratterizzata da una struttura quaternaria, costituita da quattro catene polipeptidiche, due alfa e due beta, che si uniscono a un unico atomo di ferro (gruppo eme); la sua struttura primaria è formata da una sequenza di 600 amminoacidi. La sostituzione di un acido glutammico con un altro amminoacido, la valina, provoca la t. Il conseguente instaurarsi di legami chimici errati causa la deformazione della molecola difettosa, che si allunga fino ad assumere un aspetto falciforme. La struttura così indurita può ostruire i capillari e formare coaguli che bloccano il transito dell'ossigeno. Ne consegue che si verifica una totale assenza oppure una maggiore o minore difettosità della sintesi della catena globinica interessata, per cui la quantità di globina prodotta da quest'ultima risulta diversa rispetto a quella presente in una cellula normale. Inoltre, il gene anomalo in causa può essere responsabile sia della sintesi delle globine alfa, sia di quella delle globine beta: nel primo caso si ha il morbo di Cooley; nel secondo la t. minore. Le tecniche messe a punto dalla genetica molecolare permettono comunque di fare una corretta diagnosi già durante il periodo fetale.