Stato insulare (36.184 kmq; 22.689.000 ab.) dell'Asia
orientale. È costituito dall'isola omonima (nota anche come
Formosa) e da alcune isole minori (Quemoy, Matsu, Pescadores), tutte
situate a Sud-Est della Cina. L'isola principale è bagnata dall'Oceano
Pacifico a Est, dal Mar Cinese Orientale a Nord e dal Mar Cinese Meridionale a
Sud e a Sud-Ovest. Capitale: Taipei. Città principali: Gaoxiong,
Taizhong, Zhanghua, Tainan, Hualian, Taidong. Ordinamento: Repubblica
presidenziale. Il presidente della Repubblica, eletto a suffragio diretto ogni quattro anni,
è assistito da cinque organi collegiali: legislativo, esecutivo,
giudiziario, di esame, di controllo. Il presidente nomina il capo del Governo,
gli organi collegiali e l'Assemblea nazionale, formata da 334 membri. Moneta:
nuovo dollaro di
T. Lingua: cinese. Religione: le più diffuse sono
il Buddhismo e il Taoismo; rilevanti sono le minoranze cattoliche e
protestanti. Popolazione: cinese; gli indigeni (di ceppo malese) non superano le
350.000 unità.
GEOGRAFIA
L'Isola di
T., di forma ovale (400 km di
lunghezza, 140 km di larghezza massima), è orientata da Nord-Nord-Est a
Sud-Sud-Ovest. Una catena montuosa (che raggiunge nel Monte Yushan i 3.997 m) si
estende nella parte orientale dell'isola, incombendo a picco sull'Oceano
Pacifico; degrada invece dolcemente sullo stretto di Formosa, lasciando il posto
a una pianura ricca di fiumi brevi, quasi tutti con un regime irregolare
(Cho-shui, Tan-shui, Tao-chia, Hsia-tan). Il territorio è caratterizzato
da una discreta sismicità (il Paese fu devastato da un terremoto nel
1999). Il clima è caldo-umido e soggetto a influenze monsoniche, con
escursioni termiche più marcate a Ovest e precipitazioni più
copiose a Est (2.500 mm annui). Per quel che riguarda la vegetazione, si possono
individuare due aree: una tropicale (fino a 300 m), ove vengono coltivati
banani, bambù, ananas e betel, una temperata (oltre i 300 m), ove si
trovano le maggiori foreste del Paese (cipressi giapponesi, alberi della
canfora, querce, camelie). La fauna è costituita da cervi, orsi, scimmie,
pantere e da numerose specie di uccelli. Quasi pianeggianti sono le isole
Quemoy, Matsu e quelle del gruppo delle Pescadores.
Cartina di Taiwan
Panorama di Taipei (Taiwan)
Taiwan: il tempio Wen Wu sul lago del Sole e della Luna
ECONOMIA
Il buon livello di sviluppo complessivo
raggiunto da
T. affonda le sue origini nell'epoca dell'occupazione
giapponese (fine XIX sec.), allorché venne avviato un programma di
profonda trasformazione infrastrutturale del Paese; quest'opera riformatrice
continuò successivamente con l'avvento del Governo nazionalista (1949),
che a questo scopo ottenne anche consistenti aiuti statunitensi e giapponesi.
Alla fine degli anni Settanta
T. poteva porsi come uno dei più
significativi esempi di Paese ad alto tasso di crescita economica. Benché
oltre metà della superficie del Paese sia coperta da foreste (i cui
prodotti, peraltro, sono di scarso valore commerciale), molto sviluppato
è il settore agricolo (riso, canna da zucchero, mais, patata dolce e
frutta). In crescita è l'allevamento suino e dei volatili; assai
importante è la pesca, che alimenta anche una buona esportazione. Anche
se le materie prime sono modeste, il basso costo del lavoro, la buona
qualità dei prodotti e la stabilità politica fanno del settore
industriale la colonna portante dell'economia di
T.: spiccano, in
particolare, gli zuccherifici, i cementifici, le industrie della gomma, della
carta, delle resine, delle plastiche, le industrie metallurgiche, le industrie
cantieristiche, le industrie tessili e le industrie elettroniche. Il fabbisogno
energetico è garantito da un buon numero di impianti, anche nucleari,
mentre le comunicazioni internazionali sono assicurate da una flotta mercantile
di oltre 600 navi e da un'adeguata aviazione civile; meno sviluppate sono,
invece, le comunicazioni interne. La bilancia commerciale e quella dei pagamenti
presentano un notevole attivo; il PNL è uno dei più alti fra
quelli dei Paesi asiatici.
STORIA
Popolata in origine da tribù
indonesiane,
T. accolse nel XIV sec. i primi insediamenti cinesi.
Raggiunta nel XVI sec. dagli esploratori portoghesi che la chiamarono
Formosa per la bellezza delle sue coste, nel 1624 fu occupata dagli
Olandesi. Fu sotto il controllo dei sostenitori della dinastia Ming a partire
dal 1661, finché nel 1683 entrò a far parte dell'Impero cinese.
Scoppiata la guerra cino-giapponese,
T. fu invasa dai Giapponesi (1894) e
con il Trattato di Shimonoseki (1895) venne annessa al Giappone. Di nuovo alla
Cina nel 1945, se ne staccò all'epoca della rivoluzione comunista (1949),
divenendo il rifugio del Governo nazionalista di Chiang Kai-shek. Sotto la sua
guida, grazie anche agli aiuti economici e militari degli Stati Uniti, con cui
stipulò nel 1954 il Trattato di mutua difesa (abrogato nel 1975), la
neonata Repubblica della Cina Nazionale iniziò il suo sviluppo economico,
senza, tuttavia, mai rinunciare alla rivendicazione della sovranità
sull'intera Cina, in nome della quale mantenne la rappresentanza all'ONU fino al
1971. In questo modo, i rapporti diplomatici con Pechino rimasero assai tesi
almeno fino alla metà degli anni Ottanta, allorché furono
stipulati alcuni accordi in materia di spostamenti dei civili e di relazioni
economiche. Sul fronte interno, a Chiang Kai-shek successe dapprima Chiang
Ching-kuo (1975), quindi il figlio Jiang Jingguo (1978), già presidente
del Kuomintang, infine Lee Teng-hui (1988). Quest'ultimo, posto di fronte a
crescenti richieste di una maggiore democratizzazione della vita politica e
all'emergere di tendenze indipendentiste tra gli indigeni, diede avvio a una
moderata liberalizzazione della vita politica. Nel 1987 venne abrogata la legge
marziale, in vigore dal 1949. La proclamazione della fine della mobilitazione
anticomunista (1991) segnò, infine, il definitivo ritorno alla
normalità costituzionale, con un drastico ridimensionamento dei poteri
presidenziali e con lo svolgimento nel 1992 delle prime elezioni
multipartitiche, che videro la vittoria del Kuomintang sul Partito democratico
progressista (espressione degli indipendentisti) e sul Nuovo partito
(sostenitore di un riavvicinamento a Pechino). Questi risultati subirono delle
lievi modifiche nelle elezioni del 1995, in cui il Kuomintang perse qualche
seggio. Le prime elezioni presidenziali a suffragio universale diretto, svoltesi
nel 1996, confermarono Lee Teng-hui alla presidenza della Repubblica. Alle
elezioni amministrative del 1997 il trionfo dei movimenti indipendentisti in 12
comuni rappresentò una prima chiara sconfitta per il Partito nazionalista
al Governo dal 1949. Intanto nell'aprile 1998, dopo la rottura dei
rapporti avvenuta tre anni prima, la Cina e
T. decisero di riprendere il
dialogo. L'affermazione di Chen Shui-Bian, esponente del Partito
democratico progressista, alle presidenziali del marzo 2000 pose fine a 55 anni
di dominio incontrastato del Kuomintang. Nel corso dello stesso anno il
neo-presidente invitò Jang Zemin, presidente della Cina popolare, a un
vertice bilaterale di riconciliazione e avanzò la richiesta formale di
adesione alla Nazioni Unite. Ma nel corso del 2001 i rapporti tra Taipei e
Pechino rimasero tesi, soprattutto dopo che il presidente Bush prospettò
la vendita di armamenti a
T., proprio mentre la Cina prendeva posizione
contro il progetto americano per un nuovo sistema di difesa antimissile. A
questo si aggiunse un incidente tra un aereo spia statunitense e un caccia
cinese e l'incontro (aprile) tra il presidente taiwanese Chen e il Dalai Lama.
Nelle elezioni legislative di dicembre il Kuomintang perse la maggioranza in
Parlamento a la guida del Governo fu assunta dal Partito progressista per la democrazia.
Nel gennaio 2002, poche settimane dopo la Cina, anche
T. fu ammessa
nell'Organizzazione mondiale per il commercio (WTO). Nel corso del 2003 il Paese
fu fortemente scosso dalla diffusione della polmonite aticpica (SARS) che causò numerose
vittime. Le elezioni presidenziali tenutesi il 20 marzo 2004, turbate dal discusso
attentato al presidente uscente Chen e alla sua vice Annette Lu, riconfermarono alla
presidenza del Paese Chen Shui-Bian, anche se con una vittoria di misura. La
rielezione di Chen confermò l'identità taiwanese, innescando un pericoloso
processo di crescita del nazionalismo. Nel giugno 2006 Chen, in seguito alle
accuse di corruzione rivolte a un membro della sua famiglia, fu costretto a cedere
parte dei suoi poteri al primo ministro. Nel mese di novembre, per la terza volta
nell'arco dell'anno, il Parlamento bocciò una mozione proposta dall'opposizione
che avrebbe destituito il presidente Chen, accusato di corruzione nell'uso di
fondi statali insieme alla moglie.