(dal latino
tabernaculum, der.
di
taberna: baracca costruita con assi di legno). Rel. - Nel
Cristianesimo, edicola chiusa in cui si conserva l'Eucarestia
(V. OLTRE). ║ Nicchia destinata a ospitare
immagini sacre e di devozione cristiana; si trova nelle chiese, all'interno
delle case e agli angoli delle strade. ║ Presso gli Ebrei, santuario
portatile, nel quale erano conservate le tavole della Legge e altri oggetti
sacri (V. OLTRE). • St. - Presso gli antichi
Romani, tenda. In particolare, tenda costruita secondo precise norme rituali,
nella quale il comandante militare si recava per prendere gli auspici. •
Arch. -
Finestra a t. o
a edicola: tipo di finestra con un
frontone sopra la cornice e colonne o pilastri ai lati degli stipiti. •
Mar. - Nelle galee e nei velieri classici: specie di pedana sopraelevata sul
ponte dove stava il capitano nell'esercizio del comando. ║ Specie di
tenda, o
cassero, disposta all'estremità poppiera del ponte, come
alloggio del capitano. ║ Alloggiamento protettivo delle bussole. •
St. delle rel. - Il
t. ebraico era il santuario portatile, realizzato per
ordine di Mosè il primo giorno del secondo anno dell'esodo. Si componeva
di un recinto rettangolare delimitato da tendaggi, con un ingresso verso Est, e,
al centro di questo, il
t. propriamente detto, la tenda sacra. L'altare
degli olocausti era situato tra l'ingresso del recinto e la tenda. Il
t.,
dotato anch'esso di un ingresso a Est, presentava un velo che lo divideva in due
zone: il "Santo", in cui era posto il candelabro a sette braccia e
l'altare dei profumi o dell'incenso; il "Santissimo" in cui era
collocata l'arca dell'alleanza. ║ Nei primi tempi del Cristianesimo non
era stato codificato un posto fisso per conservare l'Eucarestia. Per indicare il
luogo in cui si tenevano le ostie consacrate si ricorreva a diversi termini:
conditorium,
repositorium,
turris aedicula. Nel V sec.
comparvero le prime edicole con colonnine a timpano, impiegate espressamente a
questo fine. Dal XII sec. in poi prevalse la denominazione di
t. e dal
XVI sec. il
t. ebbe un posto fisso sopra l'altare. Fu precisamente Paolo
V nel 1614 a rendere obbligatorio a Roma, raccomandandolo ovunque, il
t.
sopra l'altare. La riforma liturgica del XX sec. che orientò l'altare
verso i fedeli, rimise in discussione la collocazione del
t. Secondo le
disposizioni emanate dalla Sacra congregazione per il culto (1969) il posto dove
si conserva l'Eucarestia deve essere situato in una cappella adatta alla
preghiera privata dei fedeli o su un altare laterale, comunque ben visibile e
convenientemente ornato.