Zool. - Famiglia di mammiferi artiodattili del
sottordine suiformi, comprendente animali domestici e selvatici. Di medie
dimensioni, i
S. hanno corpo tozzo e testa conica terminante con un
grugno sul quale si aprono le narici, occhi piccoli, orecchie erette e
appuntite, arti corti e robusti, che si appoggiano sugli zoccoli del III e IV
dito; la coda è generalmente poco mobile. Il corpo è ricoperto da
peli corti e setole; in alcuni casi è addirittura presente una specie di
criniera sul dorso. Di abitudini generalmente crepuscolari o notturne, i
S. sono onnivori e si nutrono di radici, tuberi, foglie, insetti, larve,
vermi, molluschi, rettili, topi, nonché carogne di animali, setacciando
con il naso il terreno. La loro dentatura, completa (44 denti), è di tipo
onnivoro, con canini particolarmente sviluppati nei maschi, incurvati verso
l'alto (zanne). Solitamente molto prolifici, i
S. partoriscono ogni volta
da 2 a 14 piccoli, i quali raggiungono la maturità sessuale entro il
primo anno d'età. Tra i
S. più comuni vi sono: il cinghiale
comune (
Sus scrofa), diffuso in tutta la regione paleartica e in quella
orientale; i potamoceri (
Potamochoerus), diffusi in Africa a Sud del
Sahara e nel Madagascar; i facoceri (
Phacochoerus), con canini superiori
enormemente sviluppati, diffusi in Africa a Sud del Sahara; i babirussa di
Celebes (
Babyrousa babirussa), con canini superiori lunghi e ripiegati
all'indietro.
Maiale domestico (Sus scrofa domestica)
Esemplari di Facocero (Phacocerus aethiopicus)
Esemplare di Babirussa