Popolazione slava, oggi dislocata in due aree
lungo il corso della Sprea, una in Sassonia con centro a Bautzen, l'altra in
Prussia con centro a Cottbus. I
S. sono gli ultimi sopravvissuti degli
Slavi che si stanziarono alla fine del VI sec. nella Lusazia. Le tribù
dei
S. non costituirono mai uno Stato unitario e finirono assoggettate ai
Tedeschi sotto Ottone I (X sec.). Con l'unione della Lusazia al Regno di Boemia
(realizzata da Carlo IV nel 1346), i
S. ottennero una limitata autonomia,
che conservarono sotto il dominio degli Asburgo (1526) e dei Sassoni (1635). Nel
1815, a seguito del Congresso di Vienna, la Bassa Lusazia e parte dell'Alta
passarono alla Prussia e il processo di germanizzazione si fece più
intenso, senza, peraltro, realizzarsi compiutamente. Al termine della prima
guerra mondiale, anzi, si costituì a Bautzen un Comitato nazionale sorabo
che, appellandosi al diritto di autodeterminazione dei popoli, inviò alla
conferenza di pace di Versailles una propria delegazione per ottenere
l'indipendenza. Tale tentativo non fu, però, coronato da successo,
né esito migliore ebbero ulteriori tentativi alla fine della seconda
guerra mondiale.