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Sòndrio.

Città della Lombardia e capoluogo della provincia omonima. È situata a 307 m s/m., in Valtellina (di cui è il principale centro), presso la confluenza del torrente Mallero nell'Adda. Sulla sinistra del Mallero si trova il nucleo urbano più antico, con la caratteristica struttura viaria stretta e tortuosa, che si è andato sviluppando verso Est e soprattutto verso Sud in direzione dell'Adda. 21.417 ab. CAP 23100. • Econ. - Centro di transito lungo le vie che mettono in comunicazione la Lombardia settentrionale con il Trentino-Alto Adige e la Svizzera, S. deve il proprio sviluppo economico alla favorevole posizione geografica e alla presenza di numerosi impianti idroelettrici. Il settore prevalente è quello terziario, costituito principalmente dall'attività della pubblica amministrazione e del commercio. Relativamente consistente, inoltre, è la presenza industriale, con stabilimenti tessili, vinicoli, del legno ed edilizi. In particolare, l'attività edilizia è stata incentivata dalla recente espansione residenziale e dallo sviluppo del turismo. • St. - La prima menzione della città risale all'XI sec., quando la famiglia De Capitani fece costruire sul monte omonimo il castello Masegra. S. fu ecclesiasticamente e civilmente dipendente da Como finché, nel 1336, divenne dominio dei Visconti e fu incorporata nel ducato di Milano di cui seguì le sorti nelle lotte tra i Visconti, gli Sforza e i Grigioni. Nel 1512 passò ai Grigioni (Trattato di Teglio) e fu eretta a sede del Governatorato generale della valle. Nel 1797 S. si sollevò contro la dominazione dei Grigioni e, quando la Valtellina fu annessa alla Repubblica Cisalpina, la città fu scelta come capoluogo del dipartimento dell'Adda. Con la Restaurazione (1815), divenne parte della Lombardia. • Arte - Tra gli edifici più importanti di S. si ricordano: la collegiata settecentesca; la chiesa di San Rocco (1513); il palazzo pretorio (XVI sec.), sede del municipio; i due palazzi Carbonera (secc. XVI-XVIII); il palazzo Sassi de' Lavizzari (XVII sec.), al cui interno si trova il Museo valtellinese di storia e arte, con pregevoli collezioni archeologiche, etnografiche e pinacoteca; il palazzo Quadrio, che ospita la biblioteca comunale Pio Rajna costituita soprattutto dai manoscritti lasciati dal filologo. Fuori S., inoltre, vi sono il trecentesco castello Masegra, situato sul colle che domina la città, e il santuario della Madonna della Sassella (XV sec.). ║ Provincia di S. (3.212 kmq; 176.856 ab.): è la seconda per estensione tra le province della Lombardia e la meno densamente abitata. Il territorio, prevalentemente montuoso, è costituito dalla Valtellina con le valli che vi confluiscono (Bregaglia, Malenco, Viola, di Livigno, di San Giacomo, del Braulio e Valfurva) e dalle catene alpine circostanti (una sezione delle Alpi Retiche e il settore settentrionale delle Alpi Orobie, comprendenti molte cime che superano i 3.000 m). L'attività agricola (viti, frutta), e l'allevamento (bovino) rivestono una certa importanza economica legata alla produzione di prodotti alimentari tipici (bresaola). Tuttavia le voci fondamentali dell'economia della provincia di S. sono rappresentate dalle attività industriali (tessili, metalmeccaniche, edili, estrattive, produzione di energia idroelettrica) e dal turismo attratto dalle varie località di soggiorno estivo e invernale e dai centri di cura termale. I principali centri turistici sono: Bormio, Livigno, Tirano, Santa Caterina Valfurva, Sondalo, Bagni di Masino, Madesimo, Passo dello Stelvio.