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Sòlido.

Di corpo difficilmente deformabile, avente forma e volume sensibilmente invariabili. ║ Per estens. - Forte, robusto, resistente, stabile: fondamenta s. ║ Fig. - Ben basato, ben piantato, profondo, radicato: s. tradizioni contadine. • Ind. tess. - Che resiste bene all'azione di alcune sostanze: colorante s. agli acidi. • Bot. - Di organo che si presenta pieno, privo di cavità. • Costr. -S. stradale: nelle costruzioni stradali, il volume delimitato dal piano preesistente alla costruzione di un tratto di strada e dalle scarpate della strada stessa. • Dir. - In s.: detto di rapporto obbligatorio caratterizzato dal vincolo della solidarietà. • Mat. - Nella matematica elementare, figura o teoria relativa alla geometria dello spazio tridimensionale. ║ Numeri s.: numeri che possono essere rappresentati tramite un reticolo di punti avente la forma di un s. regolare. • Fis. - Stato di aggregazione della materia (stato s.) caratterizzato da elevati valori delle forze di coesione tra le sue molecole, in modo che ciascuna di queste risulta legata alle molecole circostanti in modo molto più forte che non allo stato liquido o aeriforme. A differenza dei liquidi e dei gas, i s. hanno forma e volume invariabili se sottoposti a sollecitazioni non troppo intense: esistono, tuttavia, s. che subiscono modificazioni permanenti se viene loro applicata una forza anche piccola, così come esistono liquidi che, sottoposti a forze di piccola intensità, non subiscono modificazione alcuna. I s. che, in prima approssimazione, presentano deformabilità nulla se sottoposti a piccole sollecitazioni, vengono detti s. rigidi o indeformabili; ad essi si contrappongono i s. elastici, plastici, ecc., caratterizzati da particolari modalità di deformazione sotto sollecitazioni anche piccole. Struttura, proprietà e fenomeni della materia allo stato s. sono oggetto di studio da parte di un ramo specifico della fisica, detto appunto fisica dei s.; essa ricopre un campo d'indagine molto vasto, e risulta strettamente connessa ad altri campi scientifici, quali, per esempio, la metallurgia, la cristallografia, la spettroscopia, la chimica. Come scienza a sé si è sviluppata soltanto nel XX sec., con carattere essenzialmente teorico, avendo come obiettivo principale un'interpretazione quantitativa globale della proprietà dei solidi attraverso la meccanica quantistica e statistica; in particolare, essa studia tutte le proprietà fisiche (meccaniche, termiche, ottiche, elettriche, magnetiche, dielettriche) della materia allo stato s., i fenomeni plastici e ottici, le proprietà elettroniche, il ferromagnetismo, la superconduttività, le vibrazioni reticolari, il trasporto di materia. Una vera comprensione di molti fenomeni riguardanti la fisica dei s. fu possibile solo in seguito alla scoperta della struttura atomica della materia e all'avvento dei concetti della meccanica quantistica: l'applicazione della quantistica ha consentito lo sviluppo della teoria delle bande elettroniche, alla base della comprensione di numerose proprietà dei solidi e delle imperfezioni o eccezioni che essi presentano. Sono numerose ormai le applicazioni pratiche, in sede tecnologica, degli studi teorici: oltre alle varie applicazioni dei semiconduttori, cui già si è accennato, ricordiamo la notevole importanza che la fisica dei s. riveste nelle industrie dei vetri, delle ceramiche e dei polimeri. Una grande distinzione interna ai s. è quella tra s. cristallini e s. non cristallini, basata sull'ordine degli atomi, ioni o molecole costituenti la sostanza in esame. I s. cristallini, o cristalli, sono caratterizzati dal fatto che le posizioni di equilibrio degli atomi costituenti sono fissate in modo da formare reticoli con simmetria di traslazione, che riempiono tutto lo spazio: fissato un punto del cristallo e traslando opportunamente all'interno del cristallo stesso, ci si riconduce a un altro punto avente le stesse caratteristiche fisiche, indistinguibile dal precedente. Alla categoria dei s. cristallini appartengono in pratica tutti i minerali, i metalli e le loro leghe; all'altra, invece, le sostanze plastiche, sia naturali sia artificiali, e le vetrose. I s. non cristallini presentano nella loro struttura lo stesso disordine tipico dei corpi allo stato liquido, tanto che qualche studioso ha pensato di escluderli dai corpi s., considerandoli come liquidi sottoraffreddati. La distinzione tra i due stati di aggregazione, tuttavia, non è del tutto netta: tra il corpo cristallino ideale, con un massimo grado d'ordine nella sua struttura, e il corpo completamente amorfo, esiste una gamma di passaggi intermedi, caratterizzati da un grado di ordine minore rispetto ai cristalli: i policristalli, i s. amorfi, alcune leghe, ecc. Una classificazione razionale dei s. può essere ottenuta considerando le proprietà di conducibilità elettrica e le proprietà ottiche ad essa collegate: in questo modo i s. possono essere distinti in metalli, isolanti e semiconduttori. I metalli sono caratterizzati da un'ottima conducibilità elettrica: la resistenza al passaggio di corrente è dovuta principalmente alle collisioni degli elettroni con gli ioni del reticolo cristallino, che fanno sì che la resistività dipenda dalla temperatura in modo lineare per un intervallo di temperatura abbastanza ampio. Gli isolanti sono caratterizzati da una scarsa conducibilità elettrica, e sono generalmente trasparenti alla luce; i semiconduttori, infine, presentano un comportamento simile a quello degli isolanti a basse temperature, e diventano conduttori per temperature sufficientemente elevate. La spiegazione dei diversi comportamenti dei s. in presenza di un campo elettrico si basa sulla struttura elettronica dei s. stessi, in particolare sul numero di elettroni disponibili per occupare gli stati quantici, secondo la statistica di Dirac-Fermi: così, nei metalli gli elettroni di valenza possono variare la loro quantità di moto media sotto l'azione di un campo elettrico, mentre negli isolanti ciò non è possibile, se non per campi particolarmente intensi. La presenza di una simmetria traslazionale ha consentito di spiegare numerose proprietà dei s.; tuttavia, la maggior parte delle sostanze naturali non presentano tale simmetria (si pensi ai vetri o ai s. amorfi). Alla base della spiegazione delle proprietà di questi materiali sta il concetto di stato localizzato, introdotto da P.W. Anderson, il quale dimostrò che un elettrone che si muove all'interno di un mezzo disordinato viene bloccato in un punto, se il disordine è sufficientemente elevato: tale annullamento della mobilità degli elettroni dà origine ai cosiddetti stati localizzati, se il disordine è elevato, oppure agli stati estesi, se il disordine è minore. Per quanto riguarda le proprietà ottiche, magnetiche e di trasporto, i s. disordinati presentano caratteristiche simili a quelle dei cristalli perfetti: la teoria alla loro base, tuttavia, è a uno stadio molto inferiore rispetto a quella dei cristalli.