Antica città della provincia romana nella
Pannonia inferiore, presso l'odierna Mitrovica. Occupata dai Romani alla fine
del I sec. a.C., nell'età dei Flavi divenne colonia. Durante le guerre
contro i Daci e contro i barbari d'oltre confine assunse un importante ruolo
strategico. Fu patria di Probo e Aureliano, entrambi imperatori. Al tempo di
Diocleziano divenne sede del governatore della
Pannonia secunda;
venne in seguito devastata da Attila, per essere poi invasa dagli Avari. Oggi
rimangono solo pochi resti (strade, magazzini, terme, case, il circo e, forse,
il foro) e molte iscrizioni. • St. delle rel. - Durante il IV sec., quando
forti erano le polemiche trinitarie e cristologiche,
S. divenne
importante centro ideologico di posizioni ariane e semiariane. Nella
città si tennero alcuni concili, dei quali il più importante fu
quello del 357 durante il quale i vescovi Germinio, Ursacio e Valente fecero
approvare una formula, ricordata come la
bestemmia di S., nella quale non
apparivano, nella definizione dei rapporti tra Padre e Figlio, gli attributi
“consustanziale” e “di simile essenza”. La formula venne
presentata al Concilio di Ancira del 358, ma non fu accolta. Dopo altre piccole
variazioni, nel 359, durante un concilio presenziato, sempre a
S.,
dall'imperatore, fu definitivamente accettata una formula che definiva il Figlio
“del tutto simile al padre”, formula che sarebbe stata in seguito
approvata da altri concili.