Nel mondo greco ed ellenistico, documento
mediante cui si sanciva un rapporto di debito o credito, redatto non in forma
olografa (
chirografo), bensì ponendo in terza persona le
dichiarazioni di entrambi i contraenti. Il contratto veniva steso in doppio
esemplare, di cui l'uno rimaneva al debitore, l'altro al creditore, in
ciò differenziandosi dal chirografo costituito da un solo originale
conservato dal creditore. La
s. venne utilizzata anche dai Romani, in
particolare nei rapporti con i peregrini. Nel diritto postclassico la
s.
scomparve, si pensa a causa del diffondersi del diritto romano, in cui la forma
scritta e l'astrazione dalla causa erano tenute in spregio.