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Sémina.

(o seminagione). Agr. - L'atto del disporre nel terreno il seme destinato alla creazione di una nuova pianta. La s. in realtà comprende anche alcune fasi precedenti e successive alla deposizione del seme. I tempi e le modalità della s. sono vari e dipendono dalle condizioni climatiche, dalle caratteristiche del terreno, dalla tipologia dei semi da piantare, nonché dall'organizzazione dell'azienda agricola deputata alla s. stessa. La profondità a cui i semi devono essere piantati, così come la quantità di semi da utilizzare, inoltre, variano a seconda del tipo di seme e della qualità del terreno. Nelle regioni temperate i periodi migliori per la s. sono la primavera e l'autunno, in quelle a clima freddo soltanto la primavera, in quelle a clima caldo soltanto l'autunno. La s. può essere eseguita a mano o con l'ausilio di macchinari. La s. a spaglio determina una distribuzione irregolare del seme sul terreno, che accoglie i semi a profondità diverse; essa può essere eseguita a mano o con uno spandiconcime, ed è usata per foraggi e, a volte, cereali. Con la s. a ciuffi il seme viene distribuito a mano in buche precedentemente preparate nel terreno; è particolarmente diffusa per patate, fagioli, cocomeri. La s. a righe si effettua con seminatrici di precisione, cioè macchine agricole in grado di disporre i semi su righe alla distanza desiderata. Le righe possono essere semplici, binate (costituite da due righe affiancate), o ternate (costituite da tre righe affiancate). Si distinguono una s. in loco, tipica delle piante erbacee, e una s. in semenzaio, tipica delle colture arboree; in quest'ultimo caso, le pianticelle vengono successivamente trapiantate in un altro terreno, ove giungono a crescita completa. • Batter. - Immissione di microrganismi in un terreno di coltura.