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Sàffico.

Relativo alla poetessa greca Saffo. ║ Endecasillabo s.: verso di undici sillabe, probabilmente formato in origine dall'associazione di un ditrocheo con un aristofanio. Prese il nome da Saffo, perché da lei prediletto nelle sue liriche; di fatto si tratta di un tipo di verso diffuso nella lirica eolica in generale e poi passato nella metrica latina. ║ Strofe s.: così detta perché usata da Saffo; è formata da quattro versi, tre dei quali endecasillabi s. e uno di cinque sillabe (adonio). Ripresa dai poeti ellenistici, fu introdotta nella lirica latina da Catullo e fu ampiamente utilizzata da Orazio. Un componimento che usi questo tipo di strofe è detto ode s. Nella poesia italiana, a partire dal XVI sec. furono fatti tentativi di adattare la metrica antica, fondata sulla quantità delle sillabe, alla metrica della lingua italiana, basata sugli accenti: la strofe s. fu riprodotta con l'unione di tre endecasillabi e un quinario, soggetti a restrizioni metriche non sempre rispettate. L'ode s. fu imitata frequentemente nell'ambito della metrica barbara, e fu impiegata da poeti come A. Manzoni (che sostituì il settenario al quinario) e - più fedelmente - da P. Rolli, G. Pascoli e G. Carducci, che la riprodusse nelle sue Odi barbare.