Regione del Pakistan settentrionale che si estende alle
falde del Karakorum e dell'Hindū Kush. • St. - Nota col nome di
Uddiyāna nell'antichità, viene citata col nome di
Souastēnē nei documenti redatti ai tempi di Alessandro Magno.
La regione è stata oggetto di numerosi scavi archeologici grazie ai quali
è stato possibile ricostruirne lo sviluppo dalla preistoria fino
all'invasione islamica. Il periodo compreso tra il 3.000 a.C. e il III sec. a.C.
è stato suddiviso dagli studiosi in otto sottoperiodi, il più
interessante dei quali appare essere il IV (1700 a.C. - 1400 a.C.) per i
profondi cambiamenti avvenuti nella struttura delle popolazioni che entrarono in
contatto con popoli e culture differenti, stanziate soprattutto nella parte
settentrionale dell'altopiano iranico, nel Kashmir e nella valle dell'Indo.
Dominata da popolazioni indo-greche, la
S. passò in seguito nelle
mani degli Shaka, degli Indo-Parti, dei Kusāna, dei Kusāno-Sasanidi e
degli Hindū Sāhi. Successivamente divenne oggetto della conquista
dell'Islam. Tra i numerosi siti archeologici della regione, riveste particolare
interesse quello di Bīr-kotghwandai, che ha restituito alla luce i resti
delle mura di cinta munite di torri rettangolari circondate da un fossato. Sono
stati inoltre scoperti uno spazio dedicato alla pratica religiosa buddhista, di
cui
S. divenne uno dei centri di maggior diffusione della regione tra il
III e l'VIII sec., ricavato all'interno del centro abitato e risalente ai secc.
II-III, e un edificio a pianta quadrata dotato di colonne interne dell'epoca
Hindū Sāhi.