Centro in provincia di Viterbo, 32 km a Sud-Est del
capoluogo; è situato a 291 m s/m., fra i Laghi di Vico e di Bracciano, in
una depressione fra i Monti Cimini e Sabatini. Agricoltura (uva, ortaggi,
cereali); industrie alimentari; artigianato dei vimini. 4.880 ab. CAP 01015.
• St. -
S. ha origini etrusche; contesa tra Etruschi e Romani
all'inizio del IV sec. a.C., nel 394 a.C. fu conquistata da M. Furio Camillo e
poco dopo diventò colonia latina, che gli Etruschi tentarono invano di
riconquistare (311 e 310 a.C.). Municipio al tempo della guerra sociale e
colonia sotto Ottaviano,
S. ebbe propri vescovi fin da età molto
antica, ma di essi si hanno notizie sicure solo a partire dal V sec. In
età medioevale le vicende di
S. furono legate alla sua posizione
strategica come avamposto di Roma e a
S. si tennero importanti concili,
fra i quali quello del 1046 (V. OLTRE). Verso la
metà del XV sec. papa Eugenio IV unì le due diocesi di
S. e
Nepi. ║
Concilio di S.: concilio tenutosi nel 1046 per porre fine
allo scisma voluto dall'imperatore Enrico III, che depose Benedetto IX,
dichiarò antipapa Silvestro III, mentre Gregorio VI rinunciò al
Papato. Il concilio elesse quindi Clemente II. • Arte -
Il centro
conserva numerosi resti di età romana: necropoli con tombe rupestri,
rovine delle mure, la
porta Furia e la
porte Vecchia (entrambe del
IV sec. a.C.), avanzi dell'anfiteatro (I sec. d.C.). Di epoche successive sono
la chiesetta ipogea della Madonna del Parto (con affreschi dei secc. XIII-XV) e
la cattedrale, della cui costruzione originaria (XIII sec.) rimangono solo poche
parti.