Isola (420.000 kmq; 481.780 kmq con le isole adiacenti;
40.969.000 ab.) dell'Indonesia, appartenente all'arcipelago della Sonda,
nell'Oceano Indiano. Si distende in direzione Nord-Ovest/Sud-Est per circa 1.750
km. Lo stretto di Malacca, a Nord-Est, la separa dalla penisola di Malacca; lo
stretto della Sonda, a Sud, la divide, invece, dall'Isola di Giava. Città
principali: Medan, Tandjungkarang, Palembang, Padang, Djambi. Sul piano
amministrativo
S. è suddivisa in otto province. La popolazione
indigena di
S. è rappresentata quasi completamente da Indonesiani;
essi, tuttavia, hanno subito profonde influenze dal contatto con altre
popolazioni, soprattutto nella penisola di Atjeh, dove intensi sono stati i
contatti con l'India e, a partire dal Medioevo, con i commercianti arabi, fino a
dar luogo alla nascita di una cultura mista. Un discorso analogo si può
fare per le pianure e le colline orientali, dove prevalgono Giavanesi (impiegati
nelle piantagioni) e Cinesi (che si dedicano al commercio e alla pesca). Le zone
montuose sono popolate dai Batacchi (rappresentanti della vecchia cultura
indonesiana, che vivono ancora divisi in tribù e si dedicano, al pari dei
Gayo, a un'agricoltura itinerante) e dai Menangkabau (popolazione dedita
all'agricoltura che, intorno al XVI sec., ha accolto la religione islamica,
adattandola alle proprie tradizioni). In alcuni gruppi (Accinesi del Nord,
Menangkabau) rimangono, comunque, sensibili eredità della colonizzazione
induistica dei primi secoli dell'era volgare. • Geogr. - La morfologia di
S. è caratterizzata dalla presenza di un sistema montuoso che si
distende lungo l'intera costa occidentale (particolarmente importante, a Sud, la
catena dei Monti Barisan); nella parte settentrionale dell'isola questo sistema
è attraversato da vaste depressioni, tra cui si evidenzia il bacino del
Lago Toba. Nella regione orientale di
S. trova spazio una pianura di
vaste proporzioni, attraversata da numerosi fiumi (Kampar, Musi, Indragiri), che
hanno origine nei monti occidentali e scorrono in direzione Nord-Est,
depositando materiali alluvionali durante le frequenti piene. L'isola, sul piano
geologico, è caratterizzata dalla presenza di movimenti tettonici, che
danno luogo a terremoti e attività vulcaniche (da ricordare il vulcano
Koerintji, che raggiunge i 3.805 m). Per quanto concerne il clima, fondamentale
importanza riveste per
S. il fatto di essere attraversata dall'Equatore;
il clima, pertanto, è caldo-umido, con elevate temperature e minime
escursioni termiche. A causa del regime monsonico, le precipitazioni sono
abbondanti, fino a raggiungere i 4.000 mm annui; il periodo di maggiore
intensità è compreso tra maggio e novembre. La vegetazione
dell'isola è caratterizzata dalla presenza di foreste lussureggianti
(alberi di teak, ebano, bambù). Lungo le coste orientali abbondano le
mangrovie. • Econ. - L'economia dell'isola si basa, in primo luogo,
sull'agricoltura, in particolare sulle coltivazioni di caffè, tabacco,
tè, palma da olio, spezie, canna da zucchero, riso. Importanti anche
l'allevamento di bestiame e la pesca. Una voce significativa dell'economia
dell'isola è rappresentata dall'esportazione di legname pregiato.
S. può, inoltre, contare su ingenti risorse minerarie, tra cui si
segnalano bauxite, carbone, stagno, ma soprattutto petrolio. L'estrazione del
greggio è localizzata nella sezione centrale dell'isola, nella pianura
orientale, nel Nord (ad Arun, dove funziona anche un complesso per la
liquefazione e l'esportazione del gas naturale) e nel Sud. La raffinazione
avviene, per lo più, nelle località d'estrazione. L'industria,
concentrata nelle principali città, è attiva nei settori chimico e
petrolchimico, tessile, del legno, della gomma, della trasformazione dei
prodotti agricoli. • St. - Nell'antichità si svilupparono sulle
coste alcuni importanti Regni, in continua lotta tra loro e dominati da
aristocrazie brahmaniche o buddhiste. Le prime notizie storiche che li
riguardano risalgono al VII sec. L'iniziale supremazia del Regno di Malayu
(sorto in corrispondenza dell'odierno Djambi) fu contrastata dal primato di
Śrīvijaya, che acquistò grande potenza sui mari, giungendo a
dominare la rotta percorsa dai mercanti arabi in direzione della Cina, e
conquistò buona parte dell'arcipelago e delle coste della penisola malese
e indocinese. Nel XII sec. il Regno Śrīvijaya (contemporaneamente agli
inizi della penetrazione della religione musulmana nell'isola) cominciò
ad avvertire i primi segni di decadenza, fino a giungere alla caduta, nella
seconda metà del XIV sec., ad opera del Regno di Giava. Il Regno
sconfitto entrò a far parte dello Stato di Malayu, satellite di Giava e
roccaforte della religione indù. Alla dominazione di Giava si sottraeva,
sulla costa centro-occidentale, il Regno di Menangkabau. Con la ribellione di
S. ai Giavanesi, avvenuta nel XV sec., anche per l'influenza della
religione islamica, si crearono nuovamente numerosi Stati di piccole dimensioni,
tra cui i sultanati di Atjeh, Malacca, Djambi, Palembang. Questa frammentazione
politica favorì la penetrazione europea nell'isola. A una prima avanzata
dei Portoghesi, agli inizi del XVI sec., bloccata dallo Stato di Atjeh,
predominante a
S., fece seguito, nel 1601, l'arrivo degli Olandesi, che
con la fondazione della Compagnia olandese delle Indie Orientali (1602) e
l'espulsione dei Portoghesi da Malacca (1641), posero le basi per un lungo
dominio commerciale e politico sull'isola. La supremazia olandese sull'isola
venne interrotta, nel 1781, ad opera degli Inglesi, che occuparono la parte
occidentale dei territori in mano agli Olandesi e, successivamente, entrarono
progressivamente in possesso di tutte le loro fattorie. Con i trattati del 1814,
tuttavia, gli Olandesi riacquistarono i loro possedimenti nell'isola (il Governo
olandese si sostituì alla Compagnia nell'amministrazione dei territori) e
furono impegnati fino al 1837 in una guerra contro il movimento musulmano dei
Padris
. Nel corso dell'Ottocento e nei primi anni del Novecento, gli
Olandesi riuscirono, comunque, a estendere il loro dominio sui diversi sultanati
e promossero nell'isola una significativa crescita economica, fondata
sull'agricoltura delle piantagioni e sullo sfruttamento delle risorse
petrolifere, intensificato a partire dal 1910. Dopo il primo conflitto mondiale
si svilupparono a
S. tendenze indipendentistiche, destinate a
rafforzarsi, durante la seconda guerra mondiale, in seguito all'occupazione
giapponese (1942-45); negli anni successivi alla fine del conflitto, le due
regioni più ricche diedero origine a due Stati autonomi (
S.
orientale e
S. del Sud), confluiti, poi, nel 1950, nella
Repubblica indonesiana. Nel dicembre 2004 la parte settentrionale di
S.,
in particolare la zona di Aceh, fu colpita da un devastante tsunami che causň
decine di migliaia di vittime e di dispersi. Il maremoto, provocato da un forte
sisma di magnitudo 9 della scala Richter con epicentro al largo della costa
nord-occidentale dell'isola, interessň molti Stati del Sud-Est asiatico.
A circa tre mesi dal maremoto, il 28 marzo 2005
S. fu investita da
un violento terremoto di magnitudo 8,7 della scala Richter, che mieté centinaia
di vittime.
Il maremoto che ha colpito gli Stati del sud-est asiatico il 26 dicembre 2004