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Sulmona.

Centro in provincia di L'Aquila, 68 km a Sud-Est del capoluogo; è situato a 405 m s/m., nella fertile conca peligna, alla confluenza del fiume Gizio con il torrente Vella. 25.693 ab. CAP 67039. • Econ. - L'economia di S. è fondata sull'agricoltura (cereali, legumi, frutta), sull'artigianato (lavorazione di oro, rame, ferro battuto) e sull'industria (settori tessile, del legno, del marmo, elettrotecnico, meccanico, alimentare). • St. - L'antica Sulmo fu un'importante città dei Peligni e divenne alleata di Roma a partire dal 305-304 a.C. Partecipò alla ribellione degli Italici (guerra sociale del 91-88 a.C.) e venne distrutta; successivamente fu creata municipio. Riportò ingenti danni durante il conflitto che oppose Silla ai seguaci di Mario; si schierò con Cesare nel 49 a.C. Nel 43 a.C. diede i natali al poeta Ovidio. Nel Medioevo S. attraversò un lungo periodo di decadenza prima di essere assegnata, in epoca longobarda, al governo di un gastaldo, sottoposto al duca di Spoleto. Nel XII sec. divenne sede di giustizierato. Sotto gli Svevi e gli Angioini la città ebbe il suo momento di massimo splendore. Nelle lotte che opposero il Papato a Federico II, si schierò con quest'ultimo; le truppe imperiali la salvarono, nel 1228, dall'assedio posto dall'esercito di Gregorio IX. L'imperatore dotò S. di una cattedra di Diritto canonico (dopo un periodo di fama, venne soppressa nel 1308 a causa della rivalità con la sede universitaria di Napoli). Nel XIII sec. la città fu lacerata dai contrasti interni tra le famiglie dei Merlini e dei Quadrari e si attestò su posizioni guelfe, sostenendo gli Angioini contro Corradino di Svevia. Nel secolo successivo, durante le lotte tra Angioini e Ungheresi, S. si schierò con Giovanna I e fu posta sotto assedio da Luigi d'Ungheria; nel 1348 fu costretta alla resa. Nel 1421 S. fu assalita dalle milizie di Braccio da Montone, dopo essersi schierata contro Giovanna II. In seguito S. passò sotto gli Aragonesi; nel 1442 Ferdinando I l'assegnò a Iacopo Piccinino. Nel 1525 la città fu donata, con il titolo principesco, da Carlo V al viceré di Napoli Charles de Lannoy. Dopo l'estinzione della famiglia di Lannoy, S. (che nei secc. XVI-XVII ospitò diverse accademie) passò ai principi di Conca e finì, nel 1616, sotto il dominio dei Borghese. • Arte - Si conservano tracce della planimetria romana, riconoscibili nelle strade di età medioevale, disposte in senso ortogonale. Scarse sono le testimonianze archeologiche di epoca romana; tra queste si possono annoverare i pavimenti a mosaico rinvenuti sotto il palazzo dell'Annunziata e sotto la chiesa di San Gaetano. Alle pendici del Monte Morrone, a 5 km dalla città, si trovano i resti di un grande santuario dedicato a Ercole Curino, che sembrerebbe risalire al I sec. a.C. Nell'antico nucleo cittadino vi sono cospicue testimonianze di epoca medioevale (in particolare romanico-gotiche) e rinascimentale, anche se molti edifici hanno subito delle modifiche in età barocca. Il duomo, ad esempio, dedicato a San Panfilo, pur conservando la cripta di età romanica (la chiesa fu eretta tra il 1078 e il 1179), ha l'interno in stile barocco, risalente al 1726; particolarmente interessanti sono il rilevo della Madonna in trono con il bambino (XII sec.) e il portale gotico del XIV sec. Altre chiese (San Francesco della Scarpa, Santa Maria della Tomba) presentano aspetti di età romanico-gotica, così come l'acquedotto ad arcate, che risale al 1256. Il complesso monumentale più importante di S. è quello composto dal palazzo e dalla chiesa dell'Annunziata; in esso coesistono armonicamente realizzazioni gotiche, rinascimentali, barocche; del palazzo, fondato nel 1320, si apprezzano in modo particolare le finestre e i portali (risalenti ai secc. XV-XVI); la chiesa, completamente ricostruita nel 1710 dal milanese Pietro Fontana, si segnala per l'eleganza dello stile tardo barocco. All'interno del palazzo trova spazio il Museo civico, che conserva il tesoro del duomo e quello dell'Annunziata, con pregevoli opere della scuola di oreficeria locale, particolarmente florida tra il XIII e il XV sec.
La facciata del duomo di Sulmona