Pseudonimo di
René-François-Armand Prudhomme. Poeta francese. Dedicatosi
inizialmente agli studi scientifici, si occupò poi unicamente di poesia,
nella quale si rileva una particolare propensione speculativa.
S.
esordì con la raccolta poetica di ispirazione parnassiana
Stanze e
poesie (1865), a cui seguì
Le prove (1866). Le raccolte
successive (
Le solitudini, 1869;
La giustizia, 1878;
La
felicità, 1888), pur mantenendosi sulla linea parnassiana di ricerca
esasperata della perfezione formale, includono meditazioni
filosofico-speculative sui problemi fondamentali dell'esistenza umana per le
quali
S. prese a modello Lucrezio, di cui tradusse il primo libro del
De rerum natura (1869). Tra le opere in prosa, citiamo
Dell'espressione nelle belle arti (1885),
Riflessioni sull'arte dei
versi (1892),
Testamento poetico (1901),
La vera religione secondo
Pascal (1905). Eletto accademico di Francia dal 1881,
S. ricevette il
premio Nobel per la letteratura nel 1901. Nel 1922 è stato pubblicato il
suo
Diario intimo (Parigi 1839 - Châtenay, Hauts-de-Seine 1907).