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Sudàn.

Vasta regione intertropicale del continente africano che si estende, senza confini ben precisi, nel territorio compreso tra il deserto del Sahara a Nord, il massiccio etiopico a Est, gli altopiani dei Grandi Laghi, l'Africa equatoriale e le foreste della Guinea a Sud. Per quanto concerne l'ordinamento politico, il S. è suddiviso in 15 Stati circa, gran parte dei quali sorti in seguito alla decolonizzazione dell'Africa orientale francese e di alcuni domini del Governo britannico. Il nome della regione è passato alla Repubblica del S., corrispondente all'antico S. anglo-egiziano. • Geogr. - Morfologia: il S. è costituito da un ampio tavolato pianeggiante con rilievi generalmente inferiori ai 500 m, che si abbassano a 240 m nel Ciad e a 160 m nel Bodele. Alture più elevate caratterizzano invece le aree marginali a Ovest, nella fascia di territorio verso la Guinea, dove i rilievi oscillano tra i 1.400 e i 1.800 m, e a Sud, nel lembo spartiacque con il bacino dello Zaire, che presenta rilievi compresi tra i 1.300 e i 1.600 m. ║ Idrografia: il S., che dal punto di vista idrografico appartiene ai tre differenti bacini del Nilo, del Niger e del Ciad, è bagnato da tre principali corsi d'acqua: il Nilo, il Niger e lo Sciari. ║ Clima: il S., che costituisce una delle grandi fasce climatiche parallele in cui viene suddivisa l'Africa nel senso della latitudine, è caratterizzato da un clima analogo, per molti versi, a quello di tipo monsonico. Le condizioni climatiche della regione, compresa nella fascia intertropicale e pertanto non soggetta agli influssi oceanici, si presentano abbastanza uniformi su tutta l'estensione del territorio, con precipitazioni generalmente poco abbondanti e temperature molto elevate. Il periodo delle piogge, compreso tra giugno e ottobre, risente dell'azione dei venti provenienti dal golfo di Guinea, che provocano un innalzamento del tasso di umidità; la stagione asciutta, che corrisponde di regola ai mesi invernali, è invece soggetta all'influsso dei venti del Nord che soffiano dal deserto del Sahara. La durata delle piogge può subire variazioni significative, diminuendo progressivamente dal Sud verso il Nord e da Ovest verso Est: così, ad esempio, le zone settentrionali di Timbuctù e di Khartoum, più esposte all'azione dei venti sahariani, registrano rispettivamente 230 e 130 mm di pioggia all'anno, contro i 500/800 mm annui delle regioni meridionali. ║ Flora: il territorio del S. è ricoperto in prevalenza da formazioni erbacee e dalla savana, in alcune aree disseminata di boscaglia. Più specificamente, è possibile individuare alcune zone di vegetazione, ciascuna delle quali è caratteristica di una determinata fascia climatica. Nel Nord incontriamo una steppa quasi desertica, sulla quale crescono numerose le acacie; man mano che ci si sposta verso Sud questo paesaggio si arricchisce di alberi, per poi lasciare il posto a foreste a galleria lungo le rive dei fiumi. • Econ. - Fondamento dell'economia del S. sono l'allevamento, sviluppato nelle savane occidentali, e l'agricoltura. La coltivazione, benché aiutata in alcune aree dall'irrigazione, è limitata a una gamma ristretta di prodotti, che riescono a crescere e a sopravvivere anche nelle difficili condizioni climatiche sudanesi. Tra le colture più diffuse vanno menzionate: il miglio, il sorgo, il mais, la manioca, il riso, il banano e il cotone. Sono presenti, inoltre, la palma da dattero e la palma da olio. • Antropol. - La popolazione del S. è costituita da vari raggruppamenti di diversa provenienza. I Sudanesi veri e propri sono stanziati nelle aree sud-occidentali (Mandingo) e nel bacino del Nilo, dove predominano i gruppi cosiddetti nilotici (Scilluk, Nuer, Bari, ecc.). Popolazioni nomadi si incontrano in varie parti del S.: i Fulbe, che vivono di allevamento, si trovano a Ovest; gli Haussa, dediti al commercio, occupano insieme ai Tuareg le zone del S. occidentale e centrale. Gli Arabi, penetrati dal bacino del Nilo, sono presenti soprattutto a Ovest. Gli Europei sono presenti in numero esiguo: ricordiamo, a tale proposito, che la penetrazione europea, pur responsabile della distruzione dei grandi Stati indigeni del passato, non giunse mai a creare grandi insediamenti stabili e, pertanto, non riuscì a prendere piede in maniera definitiva nel territorio sudanese. La popolazione, generalmente sedentaria, è concentrata prevalentemente nel bacino del Niger e del Benuè e sul basso Sciari. Meno popolate sono le steppe del Nord e dell'Est, disseminate di gruppi nomadi. La maggiore concentrazione demografica si riscontra in grandi agglomerati di villaggi, spesso cinti di mura, il cui numero di abitanti si avvicina notevolmente a quello delle città.