Relativamente ai rapporti gerarchici, lo stato
concreto di dipendenza di una persona dal volere di un'altra, più
autorevole in quanto di grado superiore:
il vassallaggio consisteva nella s.
di un uomo libero a un signore. ║ In relazione alla sfera soggettiva,
il senso e l'atteggiamento individuale di deferenza e ubbidienza nei confronti
di persone ritenute di levatura superiore:
con ogni gesto dimostrava la sua
s. nei confronti dei colleghi. ║ Per estens. - Priorità
conferita a una cosa, ritenuta di primaria importanza, rispetto a un'altra:
s. del piacere al dovere. • Mil. - Il fatto per cui ciascun grado
deve sottostare all'autorità del grado superiore. • Teol. -
V. SUBORDINAZIONISMO. • Dir. - Nell'ambito
specifico dell'imprenditoria, la
s. contraddistingue il tipo di rapporto
che vincola il dipendente al datore di lavoro: il primo garantisce la completa
ed esclusiva disponibilità del proprio tempo lavorativo, impegnandosi a
rispettare le disposizioni dell'imprenditore nell'esecuzione del proprio compito
a fronte della corresponsione da parte del secondo di un salario pattuito e del
rispetto dei diritti stabiliti dallo Statuto dei lavoratori. Il lavoro
cosiddetto
subordinato o
dipendente, si distingue dal lavoro
autonomo (V. LAVORO), in cui il contratto
prevede l'adempimento di una data prestazione professionale (
contratto
d'opera). • Filos. - Nella logica formale, il rapporto intercorrente
tra la specie e il genere nella quale essa è compresa. • Biol. -
S. dei caratteri: nozione con cui il botanico francese A.L. de Jussieu ha
determinato i parametri in base ai quali operare una distinzione per classi
degli organismi vegetali. • Ling. - Tipo di correlazione sintattica che
lega le proposizioni all'interno di uno stesso periodo, per cui una o più
di queste proposizioni, dette
subordinate o
dipendenti, si
appoggiano a un'altra, unica, chiamata pertanto
principale o
reggente, dalla quale dipendono logicamente e grammaticalmente
(V. PROPOSIZIONE). Varie sono le parti del
discorso che possono introdurre la proposizione dipendente: congiunzioni
subordinanti, pronomi e avverbi relativi. In una subordinata, la determinazione
del predicato, in relazione al modo o al tempo, dipende dal verbo della reggente
secondo regole specifiche a seconda della lingua: così, ad esempio, se in
latino vigeva la rigorosa osservanza della
consecutio temporum per le
subordinate al congiuntivo, in greco la correlazione dei predicati era limitata
al modo del verbo della subordinata (la presenza di un tempo storico nella
reggente poteva richiedere l'uso dell'ottativo obliquo). La correlazione
logico-grammaticale espressa dalla
s., di valore eminentemente formale,
può essere sostituita dal procedimento sintattico opposto, quello della
coordinazione. Pertanto, nel periodo
Poiché pioveva a dirotto,
abbiamo deciso di rimanere in casa la relazione causale tra le due
proposizioni, può essere espressa anche mediante coordinazione:
Abbiamo deciso di rimanere in casa,
infatti pioveva a dirotto.
È interessante notare, a tale proposito, che ciascuna lingua indoeuropea,
con l'avanzare del processo di differenziazione, ha autonomamente sviluppato,
accanto alla coordinazione, la
s. sintattica. Per quanto riguarda la fase
più remota delle parlate indoeuropee, infatti, non sembra attestata la
s.: l'unica eccezione è rappresentata dalle proposizioni
introdotte da pronomi relativi. La
s. logica tra due predicati veniva
resa mediante forme nominali del verbo o mediante i composti. Va infine
rilevata, per le lingue moderne, una spiccata tendenza, soprattutto nel
linguaggio informale, a privilegiare la coordinazione.