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Struttura.

(dal latino structura, der. di strǔere: costruire, disporre). La costituzione e la disposizione degli elementi, tra loro funzionalmente correlati, che formano un complesso organico o una sua parte. ║ L'insieme dei rapporti funzionali e delle relazioni di interdipendenza esistenti fra gli elementi di un sistema unitario immateriale: s. politica. • Ling. - L'insieme delle relazioni esistenti tra gli elementi di un sistema di comunicazione e di espressione: la s. di un dialetto. ║ S. profonda: in grammatica generativa, organizzazione sintattica di fondo che costituisce la matrice dell'enunciato e che si configura attraverso un indicatore sintagmatico di base. Tale organizzazione, astratta, origina dalla s. superficiale. ║ S. superficiale: organizzazione sintagmatica, concreta, di un sistema linguistico, contrapposta alla prima e da essa generata. • Lett. - Nella critica letteraria e artistica, insieme dei rapporti intercorrenti fra i vari elementi costitutivi, tematici e formali di un'opera e la disposizione di tali elementi. • Psicol. - L'insieme dei componenti della costituzione psichica di un individuo o di un gruppo: s. della personalità. • Sociol. - S. sociale: insieme dei legami, dei vincoli e delle interconnessioni esistenti fra gli elementi che compongono la società. Tale s. può essere rigida oppure flessibile a seconda del grado di estensione alla vita dei singoli individui dell'ordinamento giuridico e politico. • Costr. - L'insieme degli elementi, considerati nei rapporti e nelle proporzioni reciproche, di una costruzione, in grado di sopportare l'azione dei carichi. Una s. può essere: semplice o elementare, come quella di un singolo elemento di una costruzione (un pilastro, una trave o un muro), o complessa; quest'ultima generalmente è ottenuta dall'unione di più elementi semplici (impalcatura di un ponte o ossatura di un palazzo) e pertanto costituisce un sistema strutturale. In base alla forma si distinguono: s. piane, s. reticolari, s. rettilinee, s. ad arco, s. a iperboloide, s. a paraboloide. A seconda delle caratteristiche geometriche, invece, si parla di s. monodimensionali, come una trave o un arco o un pilastro, nelle quali una dimensione prevale nettamente sulle altre due, s. bidimensionali, quali le lastre e le cupole, aventi due dimensioni prevalenti sulla terza, e s. tridimensionali o spaziali, come i blocchi di fondazione e le coperture a sistema reticolare spaziale, in cui tutte e tre le dimensioni possiedono la stessa importanza. In base ai materiali utilizzati per la loro formazione si possono avere: s. murarie, costituite in pietra o laterizio, s. in cemento armato, s. lignee, s. metalliche e s. miste. Queste ultime trovano largo impiego in quanto i diversi materiali di cui sono composte vengono sfruttati al meglio per le loro caratteristiche coibenti, statiche, estetiche, economiche e di resistenza. A seconda della particolare sollecitazione a cui vengono sottoposte, le s. possono essere distinte in: compresse, inflesse, pressoinflesse, ecc. In base alle diverse proprietà fisiche dei materiali costituenti, si distinguono due tipologie principali: le s. massive a elementi portanti continui, con funzione sia portante sia chiudente, e le s. elastiche a ossatura portante. Al primo gruppo appartengono le s. murarie, quelle costituite da pannelli prefabbricati autoportanti, le s. scatolari con pareti prefabbricate saldate insieme, le s. tubolari utilizzate per la costruzione di silos e torri, le s. curvilinee, particolarmente resistenti, le s. a guscio (con curvature diverse a seconda delle esigenze), impiegate nelle grandi coperture e per il contenimento di terre o di acque, e le piastre formate da una soletta piana. Al secondo gruppo, che ha avuto grande sviluppo nel XIX sec., appartengono invece le s. reticolari, sia piane sia spaziali, sostenute da un reticolo poligonale in grado di conferire all'intero complesso una forte rigidità, e le tensostrutture, fortemente resistenti alla trazione, impiegate sia in sistemi piani (come alcuni ponti sospesi) sia in sistemi spaziali. Per progettare una s., soprattutto quando esistono problemi tridimensionali o quando i materiali da utilizzare non seguono la legge di Hooke, si ricorre alla sperimentazione su modelli; questi ultimi spesso sono realizzati con materiali diversi da quelli che costituiranno la s. vera e propria e in dimensioni estremamente ridotte. Attraverso l'applicazione della teoria della similitudine meccanica, infatti, è possibile risalire dal comportamento del modello a quello della s. originale. ║ S. portante: l'insieme degli elementi costruttivi di un oggetto o di un edificio, variamente interconnessi e capaci di sopportare, oltre al proprio, il peso delle parti portate. Nelle costruzioni complesse, si suddivide spesso in principale e secondaria. • Geogr. - Tipo di rilievo che prevale in un distretto geografico abbastanza vasto: s. a bassopiano. • Geol. - Assetto caratteristico assunto dagli strati costituenti una formazione rocciosa, in seguito all'azione esercitata su di essi dai movimenti tettonici (s. tettonica). Le s. principali, la cui ripetizione è in grado di determinare lo stile tettonico di una determinata area, sono: le pieghe, le faglie, le falde di ricoprimento, i diapiri e i thrust. ║ Nelle rocce, l'insieme dei caratteri osservabili su grande scala. Fra questi: la forma, le dimensioni e la disposizione relativa dei costituenti mineralogici e della sostanza vetrosa eventualmente presente. In particolare, nelle rocce eruttive la s. dipende completamente dalle condizioni di consolidamento del magma dal quale esse provengono. In base alle proporzioni relative fra componenti cristallizzati e sostanza vetrosa si distinguono: una s. olocristallina, completamente cristallizzata, una s. ipocristallina o ipoialina nella quale è presente la sostanza vetrosa, e una s. ialina o vetrosa, costituita quasi esclusivamente da sostanza vetrosa. In base alle dimensioni relative dei minerali si riconoscono invece: una s. granulare o granitica, costituita da minerali equidimensionali, e una s. porfirica, composta da cristalli di grandi dimensioni, detti fenocristalli, e cristalli più piccoli, detti microliti, talvolta sostituiti da sostanza vetrosa. La s. granulare, a sua volta, può essere suddivisa, a seconda della forma e delle relazioni tra i vari componenti, in: ipidiomorfa, nella quale coesistono individui idiomorfi dalla forma cristallina evidente e individui allotriomorfi privi di forma cristallina; autallotriomorfa, nella quale gli individui, più o meno idiomorfi, sono disposti a formare un mosaico; d'implicazione, caratterizzata dalla presenza di minerali interpenetrati e distinta in pegmatitica, micropegmatitica e pecilitica. A seconda delle relazioni tra i componenti, alcune rocce effusive presentano s. particolari: ofitica, intersertale, fluidale, sferulitica, perlitica, pilotassica, ialopilitica, microfelsitica. La s. delle rocce metamorfiche è chiamata cristalloblastica (in quanto è dovuta all'accrescimento contemporaneo di svariati individui cristallini che si sono formati in seguito all'azione metamorfica) ed è a sua volta distinguibile in: granoblastica, se è costituita da grani di dimensioni uniformi, porfiroblastica, se alcuni cristalli sono più grandi degli altri, lepidoblastica, se è formata prevalentemente da minerali lamellari, e nematoblastica, se prevalgono i minerali fibrosi. ║ S. sedimentarie: s. che rimangono imprigionate e conservate nelle rocce e che derivano da processi chimici, fisici e biologici di sedimentazione. Sono distinte in primarie, formatesi contemporaneamente al sedimento, e secondarie, che originano successivamente, durante la diagenesi. Quelle primarie si suddividono a loro volta in s. trattive, da decantazione e trazione, erosive, deformative e biogeniche, mentre quelle secondarie sono distinte in concrezioni piene o cave, che costituiscono corpi sedimentari differenziati, per colore, s. e composizione, dal sedimento che li ingloba (come noduli di selce o di pirite, noduli calcarei o solfatici) e concrezioni più o meno legate a superfici di discontinuità (come fratture, vene, stiloliti, ecc.). • Agr. - S. del terreno agrario: particolare tipo di aggregazione delle particelle che costituiscono il terreno. Dalla s. dipendono le proprietà fisiche (plasticità e permeabilità), chimiche e microbiologiche del suolo, la sua fertilità e, di conseguenza, la sua produttività. Si possono distinguere due tipi fondamentali di s.: granulare o compatta, in cui le particelle di dimensioni minori riempiono gli spazi esistenti fra quelle più grandi, e quella glomerulare o lacunare, in cui le particelle più piccole sono addensate in grumi, relativamente stabili, di 1-10 mm di diametro, separati tra loro da spazi vuoti più o meno grandi. Questa s., tipica dei terreni molto fertili e ricchi di humus, consente una maggior circolazione dell'acqua, delle sostanze nutritive, dell'aria, e favorisce la penetrazione da parte delle radici delle piante, in quanto rende il terreno più soffice e meno plastico. Essa si forma più facilmente se il terreno è soggetto a periodiche variazioni di umidità, all'alternanza tra gelo e disgelo e se in esso sono presenti sostanze organiche, microflora e vegetazione, sia spontanea sia coltivata. La sua formazione è favorita inoltre dall'esecuzione di opportuni lavori colturali, anche se questi inducono la formazione di grumi meno stabili. ║ S. agraria: organizzazione aziendale di un territorio, con riferimento alla forma, alle dimensioni e alla disposizione dei campi coltivati. In senso più generale, l'insieme delle caratteristiche geografiche, economiche, sociali e culturali di un territorio agricolo con particolare attenzione agli usi, alle consuetudini e alle norme che regolano lo sfruttamento collettivo del terreno agrario, ai tipi di contratto in essere, alle forme di cooperativismo fra agricoltori, ecc. • Bot. - Nelle piante superiori (angiosperme dicotiledoni e gimnosperme) si distinguono una s. primaria e una s. secondaria. La prima, riscontrabile nelle piante erbacee e negli organi neoformati delle piante legnose, risulta dalla trasformazione in tessuti adulti delle cellule meristematiche apicali primarie. La seconda origina dai meristemi secondari che si formano successivamente nella vita della pianta. • Mat. - Con riferimento a un insieme E di natura qualsiasi, famiglia di relazioni su E a valori in E o in altri insiemi, oppure famiglia di sottoinsiemi, soddisfacenti opportune condizioni. Le s. possono essere suddivise in tre tipi fondamentali: s. d'ordine, s. algebriche e s. topologiche. Queste, a loro volta, possono coesistere su uno stesso insieme, dando luogo alle cosiddette s. multiple. Si dice che un insieme è dotato di una s. d'ordine quando in esso è definita una relazione riflessiva, antisimmetrica e transitiva (relazione d'ordine): ad esempio, l'insieme dei numeri reali munito della relazione di maggiore è dotato di una s. d'ordine. Si dice che un insieme è dotato di una s. algebrica se in esso sono definite operazioni binarie soddisfacenti particolari condizioni: tra le principali ricordiamo le s. di gruppo, anello, algebra, campo e spazio vettoriale. Ad esempio, l'insieme dei numeri reali dotato delle quattro operazioni costituisce un campo. Infine, un insieme è dotato di una s. topologica se in esso è definita una famiglia di sottoinsiemi (topologia) soddisfacenti a particolari condizioni rispetto alle operazioni di unione e di intersezione; in particolare, quando la topologia dell'insieme viene definita mediante una distanza tra gli elementi dell'insieme, la s. topologica viene detta metrica. Il concetto di s. è una nozione fondamentale nella matematica moderna, intorno alla quale si è sviluppata una teoria, detta teoria delle s., il cui scopo è indagare non tanto sulla natura degli oggetti matematici, quanto sul loro comportamento reciproco all'interno di un insieme. • Tecn. - Complesso delle modalità con cui i componenti di una macchina sono coordinatamente organizzati fra loro per raggiungere lo scopo prefissato. ║ L'insieme degli organi di un complesso aventi una funzione portante per i carichi sia statici sia dinamici. • Econ. - S. economica: complesso delle relazioni e dei rapporti che caratterizzano un insieme economico in un determinato tempo e in uno spazio circoscritto. L'identificazione di una s. economica, che risulta possibile soltanto se si conoscono tutti i parametri della s. stessa, è necessaria qualora si vogliano spiegare dei fenomeni rilevati mediante osservazioni statistiche su variabili macroeconomiche, come i consumi, la produzione nazionale, il livello dell'occupazione, gli investimenti, e microeconomiche, quali la concentrazione economica e finanziaria e la composizione regionale della produzione, al fine di mettere in luce le cause di natura economica del fenomeno stesso. ║ S. funzionale: tipo di organizzazione basata sulla specializzazione delle funzioni. ║ S. lineare: sinonimo di organizzazione gerarchica, piramidale, in cui ogni ufficio riceve ordini unicamente da un ufficio superiore. ║ S. funzionale lineare: tipo di organizzazione in cui sono combinati gli aspetti positivi della s. funzionale e di quella lineare. • Chim. - S. di una molecola: il numero e il tipo di atomi costituenti una molecola e le relazioni che intercorrono tra di essi. In senso più generale, la s. di una molecola include la descrizione della natura dei legami esistenti fra gli atomi e dello stato di aggregazione di questi ultimi, la definizione delle distanze interatomiche, degli angoli di legame, dei momenti dipolari e di altri parametri, nonché la determinazione della configurazione elettronica delle molecole (V. STRUTTURISTICA). ║ S. dei cristalli: V. CRISTALLOGRAFIA. • Bioch. - Le biomolecole, ovvero gli acidi nucleici, le proteine, i polisaccaridi e i lipidi, sono macromolecole costituite da raggruppamenti atomici ricorrenti, detti unità strutturali o monomeri, legati tra loro mediante legami covalenti. Esse risultano da processi di polimerizzazione o policondensazione di tali unità e per questo sono considerate delle s. polimeriche. A livello cellulare le macromolecole sono organizzate tra loro a formare s. sovramolecolari, quali membrane, ribosomi, cromatina, microtubuli, ecc., e a loro volta queste ultime si uniscono mediante interazioni deboli per costituire gli organuli cellulari. Appare quindi evidente che alla base dell'organizzazione molecolare delle cellule esiste una severa gerarchia strutturale fondata su livelli organizzativi successivi. • Anat. - La composizione e la disposizione relativa delle diverse parti che costituiscono un tessuto, un organo, un apparato o l'intero organismo. • Biol. - L'insieme delle parti che formano qualsiasi organismo umano o animale.