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Stroboscòpio.

Tecn. - Apparecchio o strumento che consente l'osservazione e la misurazione di un moto periodico. ║ S. a sorgente di luce continua: s. costituito da uno schermo girevole, a forma di disco (disco stroboscopico), sul quale sono state praticate una o più fessure, da un proiettore (sorgente di luce continua) e da un motorino che permette di far girare più o meno rapidamente lo schermo; ponendo lo schermo tra l'oggetto da osservare e la sorgente di luce continua, e facendo girare il disco per mezzo del motorino, si potrà osservare l'oggetto in movimento a intervalli di tempo T ben determinati. Se il periodo del fenomeno coincide con T, l'oggetto apparirà fermo in una data posizione; se, viceversa, esiste una piccola diversità tra i due periodi, il movimento dell'oggetto in osservazione apparirà rallentato. ║ S. a sorgente di luce intermittente (portatile o no): s. formato da una lampada fluorescente dotata di grande luminosità e in grado di emettere dei lampi molto rapidi e brevi (anche 200 o 300 lampi al secondo), facilmente regolabili e controllabili (lampada a lampo elettronico, detta strobotron); l'intermittenza dei lampi di luce può essere regolata da uno speciale interruttore di accensione. In base al numero dei lampi emessi a ogni secondo, è possibile determinare il periodo del fenomeno; variando la frequenza delle emissioni di luce si può poi osservare lo svolgersi del fenomeno che interessa. Mediante questo tipo di s. è anche possibile fotografare su un'unica lastra (o pellicola) le posizioni successivamente occupate dall'oggetto in movimento, o riprenderle con una macchina da presa cinematografica.