Farm. - Antibiotico amminoglicosidico, basico, ad
ampio spettro, prodotto da alcune varietà di actinomiceti, in particolare
dallo
Streptomyces griseus. Di formula generale
C
21H
39N
7O
12, la
s. è
costituita da tre frammenti ciclici uniti fra loro per mezzo di legami
gliceridici. Esiste sia come base libera, solubile in acqua e insolubile nei
solventi organici, sia sotto forma di solfato e di cloridrato. È un
antibiotico ad azione battericida e agisce mediante l'inibizione della sintesi
proteica e la lettura errata dell'mRNA della cellula batterica; in particolare,
essa si lega a una proteina (S12) della subunità minore (S30) del
ribosoma batterico, determinando l'errata traduzione dell'mRNA. La
s.
è attiva soltanto nei confronti di batteri in fase extracellulare, in
particolar modo su
Mycobacterium tubercolosis e
Mycobacterium
bovis, e non risulta efficace su micobatteri atipici e su svariati batteri
gram-negativi. Per lungo tempo è stata l'unico chemioterapico attivo nei
confronti della tubercolosi; è efficace anche contro la peste, la
brucellosi, il cancroide, il granuloma inguinale, la tularemia e, in
associazione con la penicillina, contro le endocarditi e le meningiti provocate
da klebsielle, enterococco e
Haemophilus influenzae. Viene somministrata
per via parenterale sotto forma di solfato e possiede una emivita di 2-3 ore. Il
suo uso prolungato può produrre effetti tossici sui reni
(nefrotossicità) e sui rami uditivo e vestibolare dell'VIII paio di nervi
cranici.