Zool. - Ordine di insetti pterigoti
terrestri, diffuso nella regione oloartica e comprendente circa 400 specie
raccolte in due sottordini (mengenillidi e stilopidi) e in otto famiglie. Di
dimensioni ridotte (i maschi sono lunghi 1,5-4 mm e le femmine fino a 2-3 cm),
gli
s. sono parassiti endofagi della cavità viscerale di altri
insetti più grandi, come gli imenotteri aculeati (vespoidei, sfecoidei,
apoidei), gli emitteri omotteri e, nelle aree tropicali, gli ortotteri, gli
eterotteri e le formiche. Alati o atteri, con livrea poco vistosa ed
esoscheletro di modesta consistenza, gli
s. presentano una morfologia
specializzata, in relazione alla vita parassitaria, e uno spiccato dimorfismo
sessuale. I maschi, dal corpo normale, hanno il capo ipognato di notevoli
dimensioni, sul quale trovano posto occhi composti protuberanti, antenne
articolate e un apparato boccale masticatore rudimentale. Gli
s. hanno il
metatorace dotato di un paio di ali posteriori ampie e membranose, scarsamente
venulate, in grado di ripiegarsi a ventaglio sul dorso durante il riposo. Le ali
anteriori, inserite sul mesotorace, sono ridotte a brevi appendici claviformi
paragonabili ai bilancieri dei ditteri. L'apparato digerente è
atrofizzato e non funzionante e la porzione addominale, allungata, è
costituita da dieci segmenti di cui il nono, che si prolunga ventralmente oltre
il decimo, porta l'organo copulatore. I maschi, una volta compiuta la
metamorfosi, sono vivacissimi ma vivono solo poche ore, durante le quali vanno
in cerca delle femmine per fecondarle. Le femmine del sottordine mengenillidi
hanno il corpo allungato rivestito da un tegumento molle, sono prive di ali e
assomigliano molto alle cimici dei letti. Le femmine del sottordine stilopidi
hanno il corpo sacciforme, privo di ali e di zampe, il capo e il torace fusi in
un cefalotorace e l'apparato boccale atrofico; esse rimangono immobili e
infossate nei segmenti addominali del corpo dell'ospite, dal quale sporgono col
cefalotorace, in attesa di essere fecondate. Le larve esapode che sgusciano
dalle uova abbandonano il corpo della madre e vanno in cerca di un nuovo ospite;
una volta trovatolo, vi penetrano, perdono le zampe e, attraverso numerosi stadi
larvali (ipermetamorfosi), raggiungono la maturità, fuoriescono con il
cefalotorace attraverso la membrana intersegmentale dell'ospite e si trasformano
in individui adulti.