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Stregonerìa.

Attività caratteristica di streghe e stregoni. Magia nera operata ai danni di qualcuno; maleficio (V. anche STREGA e STREGONE). • Etn. - La credenza in persone dotate di poteri soprannaturali e malefici è condivisa da pressoché tutte le culture umane, indipendentemente dalla loro collocazione geografica o cronologica. Attualmente, benché anche nelle civiltà occidentali permangano superstizioni di tale natura, ma significate da altre figure (la veggente, il mago, l'astrologa, ecc.), pratiche legate alla s. in senso stretto sono attestate per lo più in popolazioni di interesse etnologico, in Africa, Australia, Polinesia, ecc. presso gli aborigeni o comunque gruppi di cultura pre-storica e primitiva. In queste civiltà il concetto di s. indica un complesso ideologico, unione di elementi tra loro inscindibili, attinente una dimensione del reale fatta di persone, gesti, parole, ecc. che sono il tramite di poteri speciali e soprannaturali. In particolare si ritiene che gli individui dotati di queste facoltà siano in grado di provocare del male ad altri o, al contrario, di proteggere la loro comunità dai malefici prodotti da altri stregoni. In alcuni casi, ad esempio presso alcune comunità della Melanesia, la s. è collegata al possesso di qualcosa di esterno alla persona che la esercita (formule magiche, amuleti, ecc.) e dunque è teoricamente trasferibile da una persona a un'altra. Altrove, ad esempio presso gli Zande del Sudan, la s. è invece un potere ereditario, di cui spesso neanche il portatore è cosciente. Il carattere essenzialmente pericoloso di questi poteri (per le popolazioni africane gli stregoni sono capaci di procurare la morte di una persona trafiggendo con spilli una sua immagine, o di cibarsi del suo sangue senza che essa se ne accorga; per gli aborigeni australiani possono uccidere anche solo puntando su un uomo un bastone acuminato unto di uno speciale grasso; per gli haitiani sono in grado di animare i cadaveri per farne propri servitori senza vita e volontà, ecc.) rende assolutamente temibili le persone che ne sono investite, anche quando esse agiscono in favore della comunità in quanto suoi "operatori magici" (v. anche SCIAMANO e SCIAMANESIMO, contigui e talvolta sovrapponibili a stregone e s.). Particolarmente temuti sono poi coloro che praticano la s. in comunità straniere o nemiche: i loro poteri sembrano in questo caso irresistibili e letali.