(o
stratega; dal greco
strategós,
der. di
stratós: esercito e
ágo: conduco). In
età antica, comandante militare. ║ Esperto di strategia militare
(quasi esclusivamente nella forma
stratega). ║ Per estens. -
Persona particolarmente abile nel raggiungere uno scopo preparando con
lucidità le condizioni necessarie al successo. • St. - In Atene,
dalla fine del VI sec. a.C. erano detti
s. i dieci membri che,
collegialmente, detenevano il comando dell'esercito e della flotta. Per essere
eletti
s. era necessario avere la piena cittadinanza e almeno 30 anni
d'età. Essendo rieleggibili un numero indefinito di volte, gli
s.
avevano la possibilità di acquisire un'enorme influenza politica, come
accadde per Pericle,
s. senza interruzione dal 454 al 430 a.C. Al tempo
della battaglia di Maratona e poi nella guerra del Peloponneso, gli
s. si
alternavano al comando militare uno per giorno, mentre in situazioni
particolarmente gravi uno o più
s. potevano avere poteri
straordinari. Dalla metà del IV sec. a.C. i vari
s. ebbero ruoli
differenziati: particolarmente autorevole fu lo
s. per le spedizioni
fuori del territorio. Nel III sec. a.C., oltre ad avere il controllo di gran
parte delle finanze statali in tempo di guerra, gli
s. acquisirono anche
poteri civili e funzioni diplomatiche. La carica di
s. compare anche in
molte altre città greche, ma il suo ruolo non è ben chiaro. Nel
periodo ellenistico lo
s. fungeva da amministratore militare e civile in
determinati territori. Durante l'Impero bizantino lo
s. era un
funzionario nominato dall'imperatore, incaricato dell'amministrazione militare,
finanziaria e giudiziaria del
tema. Nel Medioevo, erano talvolta chiamati
s. i funzionari dei principati longobardi dell'Italia meridionale,
preposti a compiti giurisdizionali e amministrativi.