Movimento letterario che si ispirò alle
tradizioni schiettamente paesane della cultura italiana contro ogni forma di
cosmopolitismo o esterofilia. Prese le mosse dal manifesto nazionalista di G.
Papini (1904), ma fu solo nel primo dopoguerra, con M. Maccari e "Il
Selvaggio", L. Longanesi e "L'Italiano" e, in seguito, con C.
Malaparte, che assunse tale nome, affermandosi come polemica espressione di un
gusto. Gli si contrappose la corrente
Stracittà che si espresse
tramite la rivista "Novecento" (V.),
di M. Bontempelli. Le polemiche che ne sorsero ebbero tuttavia carattere
effimero e ambedue le correnti si estinsero in breve tempo.