Zool. - Apertura della conchiglia dei molluschi
gasteropodi. • Bot. - Nelle piante superiori, apertura microscopica
delimitata da una coppia di cellule epidermiche delle parti aeree, deputata agli
scambi di gas e di vapore acqueo tra l'interno della pianta e l'atmosfera. Le
cellule che delimitano l'
apertura stomatica o
rima stomatica
derivano dalla divisione mitotica di un'unica cellula madre di origine
epidermica e vengono chiamate
cellule di guardia o
di chiusura.
Esse possiedono un aspetto reniforme o globoso, sono disposte con le
concavità rivolte l'una verso l'altra e spesso risultano accompagnate da
alcune cellule, dette
cellule annesse o
compagne dello s., aventi
talvolta forma diversa da quella delle restanti cellule epidermiche. La rima
stomatica comunica nella parte inferiore con uno spazio più o meno ampio
detto
camera sottostomatica, che è in comunicazione con gli altri
spazi intercellulari. Le cellule di guardia, solitamente più piccole
delle altre cellule epidermiche, presentano una parete esterna che è
spessa e rigida verso la rima stomatica e sottile ed elastica in corrispondenza
delle altre cellule epidermiche. Grazie alla struttura elastica delle pareti e
al particolare meccanismo fisiologico che consente alle cellule di guardia di
variare il turgore, la pianta è in grado di regolare con
sensibilità e rapidità l'ampiezza dell'apertura stomatica e quindi
l'intensità degli scambi gassosi tra l'atmosfera e gli spazi
intercellulari ed è inoltre capace di controllare l'emissione di vapore
acqueo (traspirazione) evitando la disidratazione. La distribuzione e il numero
degli
s. per unità di superficie sono caratteristiche dei diversi
gruppi di piante e delle diverse condizioni climatiche: nelle foglie
dorso-ventrali gli
s. si trovano prevalentemente sulla pagina inferiore,
a eccezione delle foglie galleggianti di alcune piante acquatiche sulle quali
sono disposti superiormente, mentre nelle foglie isolaterali essi sono
distribuiti egualmente sulla superficie. Il numero varia considerevolmente da un
minimo di 15/mm
2, come in alcuni
Sempervivum, a più di
600/mm
2 come nell'ulivo, fino a un massimo di
900-1.000/mm
2 in altri tipi di piante. Per quanto riguarda il
criterio di distribuzione degli
s. sull'epidermide, questi generalmente
risultano dispersi senza alcun ordine, mentre nelle graminacee, nelle ciperacee
e in altre piante sono disposti in modo ordinato a formare delle linee
parallele. Per ciò che riguarda la loro posizione rispetto al piano
dell'epidermide, di norma gli
s. si trovano allo stesso livello, tuttavia
in alcuni casi risultano a un livello inferiore, o addirittura infossati al
fondo di apposite cavità o cripte, protetti da ciuffi di peli che
rallentano gli scambi gassosi, o, all'opposto, dislocati sull'apice di apposite
estroflessioni dell'epidermide. Oltre che sulle foglie gli
s. possono
trovarsi su altri organi verdi, come rametti erbacei e pistilli, e sul
fusto.