Med. - Disturbo dell'alvo, chiamato comunemente
stitichezza, caratterizzato da un'emissione scarsa o infrequente di feci.
Spesso la
s. è dovuta alla combinazione di due fattori: il
rallentamento nell'avanzamento del contenuto intestinale lungo il colon e un
difetto nell'espulsione delle feci dal retto. Dal punto di vista clinico si
distinguono una
s. idiopatica, in cui il sintomo non è espressione
di una malattia organica, e una
s. sintomatica, in cui il sintomo
è invece inserito in un quadro patologico. Le forme idiopatiche, di gran
lunga più diffuse, sono comuni nelle donne e negli anziani e, in
generale, nei soggetti con alimentazione scarsa, povera di fibre e di liquidi o
troppo ricca di proteine, e negli individui che conducono una vita sedentaria.
Le forme sintomatiche si manifestano nel corso di malattie intestinali
(megacolon, processi flogistici o neoplastici, patologie ano-rettali, peritoniti
acute, appendiciti, coliche biliari e renali), che causano alterazioni
morfo-funzionali delle viscere o alterazioni dei meccanismi di evacuazione, e di
patologie diverse quali disturbi ginecologici, lesioni neurologiche,
disendocrinie e intossicazioni. La
s., inoltre, può sopravvenire
in forma
acuta, come in condizioni chirurgiche quali la perforazione di
organi cavi, i volvoli, le invaginazioni intestinali e gli ilei meccanici,
oppure può anche assumere un decorso cronico (
cronica) come accade
in seguito alla formazione di aderenze postoperatorie o all'uso prolungato di
lassativi, in presenza di ernie di grosse dimensioni, di laparoceli, e di
pseudo-ostruzioni croniche. La
s., infine, può essere distinta in
abituale, dovuta a colite spastica, o
recente, se legata a
processi patologici a carico dell'intestino o ad affezioni extra-intestinali
quali epatopatie, scompenso cardiaco, farmaci, lesioni midollari, utilizzo di
oppiacei. La terapia mira, da una parte, a migliorare le abitudini
igienico-alimentari, dall'altra ha come obiettivo il trattamento delle eventuali
patologie organiche. Nei casi di
s. cronica intrattabile, i lassativi
dovrebbero essere impiegati soltanto dietro stretto controllo medico; anche la
terapia chirurgica, riservata soltanto a quei casi in cui le turbe della
canalizzazione intestinale sono sicuramente cause di stitichezza, va soppesata
attentamente.