Città (419.300 ab.) della Polonia, nella
Pomerania, capoluogo del voivodato omonimo (9.982 kmq; 995.100 ab.). È
situata presso il fiume Oder, a circa 70 km dal Mar Baltico. • Econ. -
Attivo porto commerciale e peschereccio, svolge un importante ruolo come centro
di import-export. È sede inoltre di industrie metallurgiche, meccaniche,
cantieristiche, tessili, cartarie, chimiche, alimentari, del legno, del cemento,
della carta. • St. - Colonizzata ed evangelizzata da Tedeschi nel XII
sec., nel 1243
S. ricevette uno Statuto cittadino. Sviluppatasi come
porto commerciale, dal 1360 fu membro della lega anseatica.
S. fu inoltre
residenza, dall'inizio del XII sec. al 1637, di un ramo della famiglia dei duchi
di Pomerania. Aderì nel 1522 alla Riforma. Ceduta alla Svezia nel 1648,
dopo la Pace di Stoccolma passò, nel 1720, alla Prussia, di cui
continuò a far parte salvo il periodo di occupazione francese (1806-13).
S. crebbe d'importanza in quanto porta sul Baltico di Berlino, cui fu
unita da un canale nel 1914. L'opera di canalizzazione dell'Oder fece inoltre di
S. lo sbocco della Boemia e della Slesia. Semidistrutta durante la
seconda guerra mondiale, dal 1945 entrò a far parte della Polonia; tutta
la popolazione tedesca fu espulsa, così che gli abitanti, oltre 370.000
nel 1939, si ridussero nel 1947 a poco più di 72.000. ║
Pace di
S.: pose fine nel 1570 alla guerra delle Tre corone tra Danimarca e Svezia.
• Arte - La città conserva la gotica chiesa di San Giacomo (secc.
XIII-XV), danneggiata durante la seconda guerra mondiale; le chiese di San
Giovanni e dei Santi Pietro e Paolo (XV sec.); il municipio, di origine gotica e
ricostruito in forme barocche, e il castello, già residenza dei duchi di
Pomerania (secc. XVI-XVII), entrambi restaurati in epoca moderna.