Zool. - Organo di senso statico presente in quasi
tutti i metazoi. Lo
s. è una vescicola o una cavità che
può essere chiusa o aperta verso l'esterno, generalmente di origine
ectodermica, piena di liquido e contenente al suo interno una o più
concrezioni minerali, solitamente calcaree, chiamate
statoliti o, nei
vertebrati,
otoliti. La parete interna della vescicola è ricoperta
da cellule di senso che possono costituire un rivestimento continuo oppure
essere localizzate soltanto in alcune aree a formare dei cuscinetti, delle liste
o delle creste. Tali cellule sensoriali sono a loro volta provviste, sul margine
rivolto verso la cavità, di ciglia rigide connesse ai centri nervosi.
Sotto l'azione della forza di gravità, gli statoliti assumono posizioni
tali da premere e quindi stimolare gruppi diversi di cellule; tale stimolazione
produce, mediante un flusso ritmico di impulsi che giungono al sistema nervoso
centrale, sensazioni che indicano la posizione relativa del corpo dell'animale
rispetto alla forza di gravità. Tale meccanismo fornisce il senso
dell'equilibrio dinamico, ovvero la sensazione della variazione di posizione
durante il movimento. Negli invertebrati le
s. sono localizzate in modo
vario: rare negli echinodermi e negli artropodi terrestri, sono situate
all'estremità cefalica negli ctenofori, nelle meduse, nei crostacei
malacostraci e negli anellidi policheti; in alcuni invertebrati inferiori sono
costituite da singole cellule. Nei vertebrati si trovano nell'orecchio interno.
• Bot. - Cellula della cuffia radicale contenente gli statoliti, granuli
di amido aventi la funzione di orientare per geotropismo la radice, agendo sulle
membranelle plasmatiche superficiali della cellula.