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Spermatozòo.

Biol. - Gamete maschile maturo, prodotto nei tubuli seminiferi del testicolo a partire da una cellula germinale primordiale, in seguito a un processo di maturazione noto come spermatogenesi (V.). In tutte le specie, a eccezione dei casi di partenogenesi, gli s. provvedono alla fecondazione, interna o esterna, della cellula uovo assolvendo a due funzioni principali: quella di diffondere, nell'ambito della riproduzione sessuata, i geni paterni unendo il loro corredo cromosomico aploide con quello dell'uovo e quella di dare inizio al processo di sviluppo della cellula uovo. Gli s. sono composti da due regioni morfologicamente e funzionalmente distinte, racchiuse in un'unica membrana plasmatica: la testa, ovoidale, bastoncellare, ellissoidale o piriforme, contenente l'informazione genetica paterna, e la coda o flagello, solitamente lunga e sottile, che rappresenta l'apparato locomotore in grado di indirizzare lo s. verso la cellula uovo e di aiutarlo a perforarne il rivestimento. La testa è occupata prevalentemente da un nucleo aploide il cui DNA si presenta fortemente addensato e inattivo legato a proteine, chiamate protammine, dotate di forte carica positiva. Aderente all'estremità anteriore dell'involucro nucleare si trova una vescicola di secrezione, detta vescicola acrosomiale, che ricopre dalla metà ai 2/3 apicali del nucleo; essa contiene enzimi idrolitici che permettono allo s. di attraversare il rivestimento esterno della cellula uovo. Nel momento del contatto con l'uovo il contenuto della vescicola viene liberato per esocitosi mediante un processo chiamato reazione acrosomiale. Negli s. degli invertebrati questa reazione provoca inoltre l'emissione di proteine specifiche in grado di legare saldamente lo s. al rivestimento esterno dell'uovo. La testa, piriforme e piuttosto appiattita, dello s. umano ha un asse maggiore di 4,5 μm, una larghezza di 3 μm e uno spessore di 1 μm. La coda mobile è una struttura piuttosto complessa a sua volta composta dalle seguenti parti: un collo contenente una coppia di centrioli, dalla quale prende origine l'assonema responsabile delle proprietà cinetiche della coda; un segmento intermedio, in cui l'assonema è circondato da numerosi mitocondri, disposti a formare una struttura elicoidale, che assicurano l'energia necessaria per il movimento; una porzione principale, connessa alla precedente dall'annulus, nella quale l'assonema è spesso circondato da una guaina fibrosa costituita da nove fibre esterne dense, rigide e incapaci di contrarsi; un tratto terminale in cui l'assonema è rivestito da citoplasma perifericamente non organizzato e ricoperto soltanto dalla membrana plasmatica. Nel suo complesso la coda dello s. umano è lunga circa 50 μm, mentre quella di alcuni anfibi può raggiungere anche i 200-300 μm o addirittura i 2 mm nel discoglosso. La motilità è affidata al flagello caudale: il suo movimento è assicurato dallo scorrimento delle coppie di microtubuli dell'assonema, adiacenti l'una rispetto all'altra, ed è reso possibile dall'energia proveniente dall'idrolisi delle molecole di ATP che ha luogo nei mitocondri. Gli s. possono essere emessi in diversi modi, a seconda della complessità dell'apparato riproduttore: nell'uomo, come negli altri mammiferi, vengono liberati nel liquido seminale attraverso il dotto deferente e l'uretra e inseriti direttamente all'interno delle vie genitali femminili; qui vanno incontro a un ulteriore processo di maturazione, noto come capacitazione, indotto dalle secrezioni presenti nelle vie genitali femminili, alla fine del quale sono in grado di fecondare la cellula uovo. Il meccanismo della capacitazione sembra implicare sia un'alterazione della composizione lipidica e glicoproteinica della membrana plasmatica dello s. sia un'intensificazione del suo metabolismo e della sua motilità. Gli s. risultano molto sensibili alle variazioni di pH, soprattutto nel senso dell'acidità e alla presenza di alterazioni delle mucose o di agenti patogeni; la loro sopravvivenza all'interno dell'apparato genitale femminile, che solitamente non supera le 24 ore, dipende dalla loro capacità di raggiungere la cellula uovo prima di aver consumato completamente le riserve energetiche e i materiali citoplasmatici contenuti nel collo.