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Spa.

Città (10.500 ab.) del Belgio centro-orientale, nella provincia di Liegi, posta ai margini delle Ardenne, circa 12 km a Sud di Verviers. Famosa stazione idrotermale. Nelle vicinanze della città si trova il circuito automobilistico di S.-Francorchamps, un settore del quale, composto da una strada a viabilità ordinaria, è normalmente percorribile. St. - S., nota già in età romana, come testimoniato da Plinio il Vecchio, era, nel XV sec., un piccolo villaggio del marchesato di Franchimont, il principato episcopale di Liegi. Nel XVI sec. le sue acque curative iniziarono ad attirare visitatori e nel XVIII sec. S. si trasformò in vera e propria città termale, acquisendo fama internazionale, specie nell'alta società, grazie anche alla ricchezza e alla varietà dei suoi impianti di accoglienza (alberghi, case da gioco, ippodromo, ecc.). Durante il dominio francese (1794-1814) la città conobbe un periodo di decadenza che si protrasse fino a tutta la prima metà del XIX sec. Durante la prima guerra mondiale fu sede dell'Alto comando tedesco e residenza dell'Imperatore Guglielmo II (marzo-novembre 1918). ║ Conferenza di S.: conferenza svoltasi a S. dal 5 al 16 luglio 1920 alla quale parteciparono i delegati di Belgio, Francia, Italia, Gran Bretagna, Giappone, Polonia e Germania. Preceduta da una serie di conferenze preparatorie tenutesi a Hythe, Boulogne e Bruxelles, essa aveva lo scopo di definire le modalità d'applicazione degli accordi che avevano decretato la fine del primo conflitto mondiale. I risultati dei lavori furono molteplici: fu stabilita la percentuale di liquidazione per le riparazioni spettante a ogni potenza vincitrice; fu imposta alla Germania la riduzione delle forze armate a 100.000 uomini entro il 1° gennaio 1921, oltre all'obbligo di raccolta e consegna delle armi, all'abolizione della coscrizione obbligatoria e all'esecuzione di altre clausole navali e aeree; sempre la Germania si impegnò a consegnare 2 milioni di t di carbone al mese per 6 mesi, dietro accreditamento in conto riparazioni danni di guerra; venne assegnata la competenza sui crimini di guerra alla Corte suprema di Lipsia; venne infine deciso di non effettuare il plebiscito di Cieszyn per la definizione del confine tra Polonia e Cecoslovacchia, affidandone il compito alla conferenza degli ambasciatori, e di non accogliere le obiezioni turche al Trattato di Sèvres.